Vaccini, le Regioni forzano i tempi E la Germania accelera su Sputnik
Anagrafiche regionali e sistema di prenotazioni i nodi principali per la protezione degli anziani. Discrasie tra aree sul numero dei fragili. Magrini ( Aifa): « Normalità a settembre se vacciniamo » . In arrivo martedì le prime fiale Johnson& Johnson
Anagrafiche regionali efficienti e prenotazioni organizzate. Con queste due condizioni la priorità vaccini « anziani + fragili » sancita dall’ordinanza Figliuolo su input del presidente del Consiglio, Mario Draghi, si può raggiungere. Si parla di tre settimane, un mese al massimo, per coprire questa platea. Se sono rispettate le condizioni essenziali. L’obiettivo vaccinazioni per i più vecchi impone, intanto, di garantire il servizio di dosi a domicilio, non così brillante in tutte le Regioni. Occorre, soprattutto, il massimo coinvolgimento dei medici di medicina generale: hanno la conoscenza sul campo. Ma anche protocolli e accordi regionali stipulati con questa categoria non sono tutti a pieno regime. Più complicato e delicato il profilo di ricerca dei « fragili » . Ballano, infatti, statistiche singolari. Il Lazio e la Campania avrebbero dichiarato per questi profili circa 80mila pazienti ciascuna, l’Emilia Romagna quasi 450mila. I numeri, dunque, non tornano. Ma se l’anagrafica di questi ammalati gravi è carente restano a casa tanti aventi diritto. A rischio più alto, considerati come li anziani come priorità assoluta.
L’input di Draghi tradotto dal generale Francesco Figliuolo, del resto, si fonda su un dato preciso: l’età mediana dei decessi, pari a 81 anni. Abbattere questo dato significa ridimensionare l’impatto sugli ospedali, contenere il numero dei deceduti, accelerare le vaccinazioni per le altre categorie e fasce di età. L’età mediana degli infettati
Covid- 19, in confronto ai morti, è quasi la metà, pari a 47 anni. La reazione delle Regioni all’ordinanza Figliuolo resta comunque di massima positiva. L’impegno ora è di accelerare al massimo. Dal 7 aprile siamo oltre quota 300mila vaccinazioni al giorno. Ieri però alle 20: 30 ( dato Lab24IlSole24Ore) eravamo scesi a 219mila. E oggi, domenica, non sarà così diverso, anzi. Figliuolo il 14 e 15 aprile sarà in Piemonte e Valle D’Aosta, il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini andrà nelle Marche. Certo, le Regioni hanno sempre una quota alta di giacenze di dosi, circa tre milioni. Intanto martedì prossimo arrivano all’hub dell’aeroporto militare di Pratica di Mare del Coi ( comando operativo di vertice interforze) guidato dal generale Luciano Portolano 175.200 dosi AstraZeneca ma soprattutto in serata le prime 184.800 dosi Johnson& Johnson. Poi in base all’operazione “Eos” voluta dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, saranno distribuite a sostegno della sanità pubblica sull’intero territorio nazionale. Martedì ci sarà anche un nuovo arrivo per 1,5 milioni di dosi Pfizer.
L’ufficio del commissario straordinario dal primo marzo ha liquidato fatture ai fornitori per 300 milioni e a breve ne saranno saldate altre per 40 milioni. A vedere l’andamento delle forniture di dosi secondo il report pubblicato ieri su www. governo. it siamo quasi a quota 16 milioni consegnate (+ 3.2 milioni rispetto alla settimana precedente). All’insediamento di Draghi erano circa quattro milioni, all’approdo di Figliuolo il primo marzo un po’ più di sei milioni. E i punti vaccinali sono passati da 1.433 il 25 febbraio a 2.174 l’ 8 aprile. « A settembre si potrà pensare a una vita normale se vaccineremo la maggior parte di chi ne ha bisogno prima di allora » ha detto il direttore generale dell’Aifa- agenzia italiana del farmaco Aifa, Nicola Magrini. L’Aifa ha poi precisato che l’intervallo « ottimale tra le dosi è, rispettivamente, di 21 giorni per il vaccino Comirnaty di Pfizer- BionTech e di 28 giorni per il vaccino COVID- 19 Moderna. Qualora tuttavia si rendesse necessario dilazionare di alcuni giorni la seconda dose, non è possibile superare in ogni caso l’intervallo di 42 giorni per entrambi i vaccini » . Da domani rientro in classe in massa. Na quattro regioni restano « rosse » : Valle D’Aosta, Campania, Sardegna e Puglia.