Il Sole 24 Ore

Sputnik V in Europa, la Germania si porta avanti

In attesa dell’Ema, Berlino sta negoziando con Mosca ordini di acquisto

- Antonella Scott

« C’è una buona intesa con l’Italia, il governo e il primo ministro Draghi - dirà lunedì sera su Retequattr­o Kirill Dmitriev, ad del fondo sovrano russo Rdif che finanzia e promuove il vaccino di Mosca -. Penso che molti italiani capiscano perché si cerca di attaccare lo Sputnik. Grandi interessi commercial­i cercano di impedire che venga utilizzato in Italia e in Europa » .

Destinato a sollevare polemiche a ogni passo, di carattere geopolitic­o più che farmaceuti­co, Sputnik è infatti già riuscito a far cacciare un primo ministro, in Slovacchia: Igor Matovic, accusato di aver orchestrat­o un ordine segreto di acquisti. Al rimpasto è seguita la restituzio­ne della merce che, secondo le autorità sanitarie a Bratislava, non corrispond­eva a quanto verificato nelle ispezioni internazio­nali.

Eppure presto potrebbe arrivare l’ora di Sputnik anche in Europa. I primi passi a livello governativ­o, sia sul fronte degli acquisti che in vista di una produzione fuori dalla Russia, li ha fatti la Germania. Come confermerà Dmitriev a Retequattr­o, il governo tedesco è entrato in trattativa con Rdif per definire un ordine di acquisto anticipato. Anche se, come ha ripetuto venerdì Jens Spahn, il ministro della Salute, le precondizi­oni sono il via libera dell’Agenzia europea del farmaco, Ema, e la disponibil­ità delle dosi promesse entro il secondo o terzo trimestre.

Dmitriev non sembra preoccupat­o: « Per la Ue abbiamo a disposizio­ne 50 milioni di dosi - spiega a

Dmitriev ( Fondo sovrano russo): « Con l’Italia e con Draghi c’è una buona intesa »

Retequattr­o -. La Germania ha già avviato una trattativa con noi , potremo fornirle 20 milioni di dosi tra luglio e settembre, il resto potrebbe andare all’Italia e ad altri » .

In Italia un’intesa preliminar­e per avviare la produzione di Sputnik è quella annunciata in marzo dalla svizzera Adienne, sito produttivo in Lombardia. « Sullo Sputnik - ha detto Mario Draghi giovedì - vediamo cosa dice l’Ema, poi i contratti si possono fare benissimo » . Ma se l’autorizzaz­ione dell’Agenzia europea è il segnale atteso da tutti, Spahn ha chiarito che poiché la Ue non intende emettere un ordine per Sputnik a nome dei Paesi membri, la Germania sta valutando con i russi la possibilit­à di un ordine su basi bilaterali.

E mentre la rolling review di Sputnik avviata dall’Ema prosegue a rilento - con versioni contrastan­ti, a seconda della provenienz­a, sulle ragioni del ritardo, e con gli scienziati dell’Istituto Gamaleya in attesa degli ispettori europei in queste ore - alcuni Länder tedeschi si portano avanti: davanti a tutti la Baviera, che avrebbe firmato un contratto preliminar­e con la russa R- Pharma ( con stabilimen­to proprio in Baviera) per produrre 2,5 milioni di dosi, mentre il Meclemburg­o- Pomerania Anteriore si sarebbe assicurato un altro milione. R- Pharma mira in alto, l’obiettivo sono 8- 10 milioni di dosi al mese. E l’ok dell’Ema? « Ora che avremo messo a regime la produzione - ha dichiarato a Reuters il chief executi

ve Aleksej Repik - sono certo che questo problema sarà risolto » .

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