Erdogan contro tutti: « Un canale a Istanbul »
Una nuova tempesta, scrive il New York Times, si sta addensando sul Bosforo. In difficoltà a causa della pandemia e in calo nei sondaggi, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan - che mantiene il silenzio sulla crisi diplomatica accesa dalle dichiarazioni di Mario Draghi, che lo ha definito “dittatore” - avrebbe intenzione di rimettere mano a un progetto che accarezza da tempo: la costruzione di un canale che, attraversando Istanbul, correrebbe in parallelo allo Stretto del Bosforo, attenuando il traffico tra Mar Nero e Mar di Marmara.
Progetto costosissimo, annunciato la prima volta 10 anni fa e contestato da ambientalisti e diplomazie internazionali preoccupate per l’impatto che il nuovo canale avrebbe sulla Convenzione di Montreux che dal 1936 regola il passaggio delle navi attraverso Bosforo e Dardanelli, garantendo il libero passaggio del traffico marittimo civile in ogni circostanza e ponendo regole alle navi militari di Paesi non affacciati sul Mar Nero.
« Abbiamo completato i preparativi - ha annunciato Erdogan nei giorni scorsi -. Presto si farà la gara e partiremo in estate » . Il presidente turco è determinato: scrive il New York Times che quando in settimana un gruppo di ammiragli in pensione, più di cento, gli ha rivolto pubblicamente un invito a retrocedere dal progetto, Erdogan ne ha fatti arrestare dieci, accusandoli di golpe.
L’idea di un nuovo canale non piace neppure a Vladimir Putin, che in una telefonata con Erdogan ha chiesto, nel nome della stabilità, di preservare le intese di Montreux.