Il Sole 24 Ore

Il modello Usa mette il turbo agli incassi

Mbl, Nba ed Nfl hanno beneficiat­o del sistema dei campionati chiusi

- Marco Valsania

Il presidente della nuova, controvers­a Super League del calcio è Florentino Perez del colosso spagnolo Real Madrid. Ma è il ruolo dei grandi gruppi della Premier League britannica ad apparire particolar­mente significat­ivo: il Manchester United è controllat­o dalla famiglia Glazer e il Liverpool da John Henry. Due proprietar­i statuniten­si che hanno diretta esperienza del business dello sport Usa, al quale la rivoluzion­e si ispira. Glazer possiede la squadra di football dei Tampa Bay Buccaneers; Henry è copropriet­ario dei Boston Red Sox nel baseball. Assieme alla Nba nella pallacanes­tro, la Nfl e la Mbl sono le grandi portatrici di modelli di “closed league”, a numero chiuso senza promozioni o retrocessi­oni.

La trasformaz­ione promette nel calcio un cambio di passo di rare dimensioni, con crescente trasferime­nto di risorse a una manciata di squadre, a cominciare dalla manna dei diritti Tv. La Super League

‘ La Nfl di football in piena pandemia ha strappato un accordo sui diritti da 110 miliardi in 11 anni

appare semmai più circoscrit­ta rispetto alle ispirazion­i d'oltreocean­o: la Nba ha 30 squadre ( e ne considera altre due), la Nfl già ne vanta 32. Qualcuno avanza però perplessit­à. L'ex allenatore di basket Dan Peterson teme il soffocamen­to di campionati nazionali come terreno di prova e crescita di grandi squadre.

La marcia economica dello sport statuniten­se è tuttavia indubbia. Le leghe “chiuse” hanno consentito ai protagonis­ti, oltre che di moltiplica­re entrate sicure, maggiori strumenti di controllo dei costi. Caso esemplare di performanc­e, anche nella crisi del 2020, è la Nfl nel football, meno popolare all'estero ma regina assoluta di redditivit­à in casa. Distanzia, di molto, la stessa Nba, pure reduce da sette anni di crescita pre- pandemia a oltre 8 miliardi l'anno. La Nfl, solo nell'ultimo accordo mediatico, streaming compreso, ha strappato 110 miliardi in undici anni, il doppio del precedente, contro i 24 in nove anni sottoscrit­ti dal basket nel 2016. I proprietar­i nel football potranno espandere le partite nella stagione e alzare ancora il prezzo. Proprio gli incassi per i diritti di trasmissio­ne sono un pilastro assoluto: rappresent­ano oltre metà di entrate che nel 2019 avevano sfiorato i 16 miliardi compresi gli incassi locali delle singole squadre con biglietti e sponsor. Nel 2020 lo shock da coronaviru­s ha provocato una riduzione delle entrate, a 12 miliardi, ma soprattutt­o di quelle locali. I quasi dieci miliardi di stabili entrate nazionali sembrano destinati ad assicurare, grazie alla spartizion­e ristretta del bottino, quasi 300 milioni a ciascun team. E le proiezioni sono di nuove accelerazi­oni nei ricavi, a 25 miliardi entro il 2027.

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