Dalle Autostrade al calcio, le due partite di Pérez
Le mosse del presidente del Real per rompere gli schemi e arrivare al goal
Chi lo conosce sa che ogni sua mossa è ben ragionata. Presidente del Real Madrid dal 2009, dopo aver guidato il club spagnolo anche dal 2000 al 2006. Pérez è uno degli uomini più influenti del suo Paese. La Super League è in cima ai suoi pensieri ormai da due anni. Assieme ai fidati banchieri spagnoli Anas Laghrari della boutique finanziaria Key Capital Partners e a Borja Prado, ormai da qualche mese aveva pronto il dossier riservato sulla nascita della super competizione europea.
Lo ha portato in giro per le capitali europee del calcio e, a inizio anno, ha fatto anche una tappa a Torino da Andrea Agnelli. Con l’Inter le relazioni invece sembravano tese a inizio anno per il pagamento della rata di Achraf Hakimi, ma poi un comunicato del Real Madrid ha tranquillizzato tutti spiegando che il pagamento poteva essere tranquillamente differito e che i rapporti con il club nerazzurro erano ottimi. Che abbia influito anche l’asse sulla Super Lega europea?
C’è chi crede che comunque Pérez potrebbe voler creare un conflitto con l’Uefa per arrivare poi a trattare su una nuova Champions League, più favorevole ai grandi club.
Insomma, una mossa di rottura per arrivare comunque a un risultato favorevole. Un po’ quello che, secondo alcuni osservatori, lo stesso Perez starebbe facendo con il suo gruppo delle costruzioni Acs, che ha fatto un’offerta da 10 miliardi ( senza due diligence) per le Autostrade italiane di Atlantia proprio nel momento in cui la holding dei Benetton sta provando a chiudere l’accordo con Cdp. Anche in questo caso, secondo alcuni, l’obiettivo vero sarebbe però un altro: cioè tornare in possesso della quota di Abertis oggi in mano agli italiani, per riportare Abertis totalmente in Spagna.