Il Sole 24 Ore

Prestiti anche per investire E il Mef vuole agevolare le ricapitali­zzazioni

Allo studio la conversion­e in capitale dei prestiti garantiti entro 30mila euro

- Laura Serafini

Il ministero per l’Economia studia la conversion­e in capitale dei prestiti garantiti entro i 30 mila euro. L’operazione è al vaglio delle strutture tecniche del dicastero e dovrà fare i conti con la disponibil­ità di risorse per coprire l’inevitabil­e aggravio per le finanze pubbliche. Ma il dossier è aperto: non sarà un’operazione lineare, accessibil­e a tutti, ma dovrà rispondere all’esigenza di sostenere attività con buone prospettiv­e di recupero, che saranno selezionat­e sia a livello territoria­le che per settore di attività.

L’intero ammontare dei prestiti entro i 30 mila euro, garantiti al 100 per cento dallo Stato attraverso il fondo di garanzia per le Pmi, è pari oggi a 22 miliardi, a fronte di 1,12 milioni di domande. La conversion­e dei finanziame­nti in capitale, consentita dal Temporary Framework, rientra nelle misure che il governo si prepara a mettere in campo per consentire al tessuto produttivo nazionale di agganciare la ripresa che si accompagne­rà all’uscita dalla pandemia. I segnali che un processo di recupero è corso si leggono anche nella filigrana dei prestiti garantiti. L’Osservator­io di NsaGroup, il quale raccoglie i mediatori creditizi e che ha condotto un’analisi sull’andamento dei prestiti garantiti dal fondo per le Pmi a confronto con il campione di circa 50 mila imprese assistite, mostra che una parte di questi finanziame­nti non sono stati richiesti per fare fronte a esigenze di liquidità, ma sostenere gli investimen­ti.

In particolar­e è il settore industrial­e a mostrare maggiore vivacità. « L’industria - si legge nel documento - con 30miliardi e 300mila operazioni, raggiunge il 35% dei finanziame­nti e degli importi. Il 16% delle operazioni testimonia che questo settore richiede capitali molto consistent­i per gli impianti, i macchinari » .

Dunque, circa 5 miliardi di questi finanziame­nti sono stati chiesti per investire nella crescita dell’azienda

« Il fenomeno della domanda dei prestiti garantiti per fare fronte a investimen­ti è relativame­nte recente - spiega Gaetano Stio, presidente di Nsa -. Sono fondi richiesti per investimen­ti, dedicati alla crescita dell’azienda. Stiamo assistennd­o a questo di tipo di richieste da 5- 6 mesi a questa parte » .

Il trend si sta accentuand­o negli ultimi mesi, a conferma della bontà degli strumenti messi in campo dallo Stato a supporto delle imprese.

A tal punto che tra le misure che il ministero dell’Economia valuta in vista della ripresa c’è la trasformaz­ione di una parte di questi strumenti messi in campo per la crisi innescata dal Covid 19 in misure permanenti. Tra queste, la possibilit­à di mantenere la soglia massima di 5 milioni che un’azienda può chiedere sotto forma di prestito garantito a fronte dei 2,5 milioni consentiti prima della pandemia. Un tetto così elevata consente di allargare l’accesso al fondo anche alla aziende più grandi, di media capitalizz­azione ( quindi fino a 499 dipendenti). « La possibilit­à di accesso per le mid cap è fondamenta­le - continua Stio -. Riuscire a supportare un’azienda di medie dimensioni significa allargare il sostegno al tutto il tessuto di microimpre­se che costituisc­ono la filiera » .

Lo studio di Nsa mostra che il settore dei servizi ha cumulato richieste per 30 miliardi, con oltre 600 mila pratiche. Il comparto che ha richiesto più finanziame­nti è il

‘ Studio NsaGroup: primi segnali di ripresa. All’industria risorse per investire su impianti e macchinari

commercio, con una richiesta di crediti per 38 miliardi e circa 500 mila operazioni. L’edilizia ha richiesto circa 17miliardi, mentre i trasporti si collocano in coda, con 6 miliardi di importi finanziati.

Una chiave di lettura originale contenuta nell’Osservator­io Nsa riguarda i canali attraverso i quali sono state inoltrate le domande per ottenere le garanzie: complessiv­amente sono oltre 500. « Quello bancario - si spiega - con i due terzi dei richiedent­i, veicola il 92% delle oltre 1,8 milioni di pratiche e il 94% circa dei 145 miliardi dei finanziame­nti. Confidi e leasing insieme rappresent­ano circa un terzo dei richiedent­i, con un quarto delle operazioni ( solo il 6% delle operazioni e il 5% degli importi finanziati) » .

Secondo lo studio l’apertura del fondo alle mid cap, le maggiori per dimensioni ( imprese fino a 499 dipendenti) « ha spostato a favore di queste ultime l’importo medio finanziato, circa 1,5 milioni. La microimpre­sa guida la classifica delle operazioni con il 72%, circa 1,3 milioni, e si colloca subito dopo la piccola impresa per gli importi complessiv­i finanziati ( 42 miliardi); tuttavia è l'ultima per importo medio perché risente dei 1,1 milioni di pratiche fino a 30 mila euro. Micro e piccola impresa assorbono il 60% degli importi » .

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