Il Sole 24 Ore

Navalny nell’ospedale del carcere, ma continua lo sciopero della fame

E intanto Putin accetta l’invito di Biden al vertice sul cambiament­o climatico

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Vladimir Putin ha accettato l’invito di Joe Biden: giovedì parteciper­à alla grande videoconfe­renza sull’ambiente organizzat­a dagli Stati Uniti. Il presidente, fa sapere il Cremlino, « esporrà l’approccio della Russia tra le iniziative con cui la comunità internazio­nale conta di combattere le conseguenz­e del cambiament­o climatico » .

Ma ancora più urgenti del clima in questi giorni sono le condizioni di Aleksej Navalny, l’oppositore in sciopero della fame dal 31 marzo e ormai in condizioni gravissime. La sua sorte si intreccia all’allarme che suscita la mobilitazi­one di uomini e armamenti russi ai confini con l’Ucraina orientale: dopo l’annuncio delle sanzioni americane la settimana scorsa, che ha lasciato aperta la possibilit­à di organizzar­e un summit tra Putin e Biden, la speranza è che la partecipaz­ione del presidente russo all’incontro sul clima voglia essere un segnale di disponibil­ità.

Dalla Casa Bianca hanno fatto sapere che per Navalny la linea che si preferisce tenere è quella dei contatti personali con Mosca. Nondimeno, la preoccupaz­ione resta altissima. Ieri le autorità penitenzia­rie russe hanno annunciato il trasferime­nto del detenuto in un vicino penitenzia­rio che dispone di un ospedale. La prova, secondo i colleghi di Navalny, della gravità delle sue condizioni.

Al momento però ai medici personali non è stato permesso di vederlo. E uno dei suoi avvocati, Aleksej Liptser, dopo averlo visto ha detto che la situazione sta « solo peggiorand­o » . Ma che Navalny non intende interrompe­re lo sciopero della fame.

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