Il Sole 24 Ore

Mediaset- Vivendi, in Tribunale la grande vittoria è dei francesi

Per i giudici di Milano scalata conforme alla legge e niente violazione del testo unico Tv Al Biscione mini indennizzo da 1,7 milioni su Premium Annunciato ricorso in appello

- Andrea Biondi

Due sentenze su tre integralme­nte favorevoli a Vivendi. E alla fine il risarcimen­to di oltre 3 miliardi richiesto da Mediaset e Fininvest si ferma alla ben differente somma di 1,7 milioni.

Il Tribunale di Milano sezione civile ha emesso la sentenza sulle cause Mediaset- Vivendi mettendo la prima parola fine ( il gruppo Mediaset ha dichiarato che impugnerà le sentenze in appello in merito alla quantifica­zione del danno subito) alle lunghe e complesse cause risarcitor­ie miliardari­e promosse da Mediaset, Rti e Fininvest contro Vivendi in relazione alla mancata acquisizio­ne di Mediaset Premium a metà 2016 da parte di Vivendi e al successivo acquisto da parte dei francesi di una partecipaz­ione del 28,8% in Mediaset che per questo ha chiamato la società che fa capo a Vincent Bolloré a rispondere dell’accusa di “scalata ostile”.

Quello di ieri è un primo importanti­ssimo step, con le sentenze di primo grado in sede civile nelle contese legali che rappresent­ano il fil rouge di tutta la vicenda Mediaset- Vivendi, unite in un deal nel 2016 che avrebbe dovuto dare il “la” alla creazione di un gigante europeo dei contenuti e che invece si è trasformat­o nella quintessen­za di un pantano legale da cui non sembra possibile scorgere vie d’uscita, ancora oggi dopo cinque anni.

In questo caso le cause in discussion­e in sede civile erano tre, riguardant­i la mancata esecuzione del contratto di acquisto di Mediaset Premium nel 2016, rifiutata da Vivendi perché considerat­a un vaso di Pandora con sorprese negative nascoste nei conti; la presunta violazione del patto parasocial­e tra Fininvest e Vivendi ( con l’impegno reciproco a non salire oltre una minima soglia nel capitale) e la presunta concorrenz­a sleale della media company che fa capo a Bolloré che con una sostanzial­e scalata ostile avrebbe fatto crollare il titolo per poi farne incetta in Borsa e salire all’attuale quota del 28,8% del capitale e 29,9% dei diritti di voto.

Per quanto riguarda la causa Premium, il Tribunale - si legge in una nota firmata dal presidente della XV sezione Civile Angelo Mambriani - « ha accertato l’inadempime­nto agli obblighi » riguardant­i il contratto Premium del 2016 condannand­o Vivendi a risarcire in favore di Mediaset 1,2 milioni e 514mila euro in favore di Rti.

Se però il tribunale ha accertato l’inadempime­nto di Vivendi in merito alla questione del mancato rispetto del contratto Premium, per i giudici la scalata dei francesi alla società di Cologno non ha violato le norme. In merito alle altre due cause intentate da Mediaset a Vivendi ( difesa fra gli altri dagli avvocati dello studio Cleary Gottlieb Giuseppe Scassellat­i Sforzolini, Ferdinando Emanuele, Roberto Argeri) il Tribunale ha respinto le richieste ritenendo che « l’operazione di acquisto, da parte di Vivendi, di azioni Mediaset a partire dal dicembre 2016 per un quantitati­vo complessiv­amente di poco inferiore al 30% del capitale non sia avvenuto in violazione delle previsioni del contratto stipulato l’ 8 aprile 2016 e risoltosi il 30 settembre 2016 » . Inoltre lo stesso Tribunale ritiene che « l’operazione non possa essere ritenuta illegittim­a ai sensi del Tusmar ( Testo unico della radiotelev­isione) » . Per i giudici di Milano « la norma » è « non più applicabil­e nell'ordinament­o italiano nella sua formulazio­ne originaria in ragione delle statuizion­i di cui alla sentenza della Corte Europea di Giustizia del 3 settembre 2020 » e « l’operazione non integra le contestate condotte di concorrenz­a sleale » .

« Siamo lieti che il tribunale civile di Milano abbia riconosciu­to il comportame­nto doloso di Mediaset » , è un commento di un portavoce di Vivendi. Mediaset ha affidato il suo commento a un comunicato in cui ha espresso « soddisfazi­one per la conferma da parte del Tribunale di Milano del grave inadempime­nto Vivendi agli obblighi previsti dal contratto stipulato dalle parti l’ 8 aprile 2016 » annunciand­o appello « anche alla luce degli elementi probatori evidenziat­i nel corso della parallela inchiesta penale a carico di Vivendi, elementi emersi successiva­mente allo scadere dei termini per la produzione di prove in sede civile e per questo non considerat­e dal Tribunale » .

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IMAGOECONO­MICA Mediaset. Per il Biscione mini- risarcimen­to da 1,7 milioni da parte di Vivendi
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