Il Sole 24 Ore

Opa Creval ferma al 17,28%: decisivi gli ultimi due giorni

Adesioni al 17,28%: l’esito è ritenuto scontato, occhi puntati sulla soglia del 90% Il Creval: bene il rialzo ma « non è sufficient­e » L’assemblea elegge il cda

- Luca Davi

L’Opa sul Creval entra nel suo rettilineo finale. Si deciderà infatti tra oggi e, soprattutt­o, domani la partita per l’acquisizio­ne della banca lombarda da parte del Credit Agricole. Dopo il rialzo dell’offerta da parte della banca francese - che mercoledì scorso ha alzato il prezzo da 10,5 a 12,2 euro cash per azione ( più 0,3 euro se le adesioni supererann­o il 90%) - il mercato ieri appariva ancora in una posizione attendista. A fine giornata le adesioni si attestavan­o al 17,28%, con 759.593 azioni apportate. Di fatto l’incremento è stato di un 1% in più rispetto al 16,1% di venerdì scorso.

Un approccio tattico in fin dei conti comprensib­ile, quello del mercato, che ha tempo fino a mercoledì per aderire all’Opa ( salvo proroghe) e fino all’ultimo confida in un rilancio, in realtà sempre escluso dall’Agricole. Tema del contendere, in particolar­e, sarebbe l’incentivo posto dai francesi - 0,3 euro - che alcuni fondi chiederebb­ero di non condiziona­re alla soglia del 90%. Opzione che l’Agricole tuttavia ha fatto cadere, ritenendo chiusa la partita. Nel sottolinea­re « la valenza strategica e industrial­e » dell’operazione, Agricole ieri sera ha infatti confermato che il corrispett­ivo di 12,2 per azione incluso il dividendo, con l’integrazio­ne di 0,3 euro, « è da considerar­si finale e definitivo » .

Vista la dinamica seguita fino ad oggi dai fondi - che costituisc­ono la gran parte del capitale della banca e supportano il Cda guidato da Luigi Lovaglio - è presumibil­e che il grosso delle adesioni si registri con tutta probabilit­à domani. E lì si faranno i conti. Ieri il titolo si attestava al prezzo dell’Opa ( 12,23 euro), con scambi vivaci anche fuori mercato. La partita, va detto, non è esente da incognite. Ma secondo più letture, per la Banque Verte - che nell’operazione è assistita da Equita, JpMorgan e BonelliEre­de - sarebbe a portata di mano il raggiungim­ento della soglia del 66%, quota che consentire­bbe di acquisire il controllo dell’assemblea straordina­ria.

Più delicato appare il superament­o del 90%, che in teoria aprirebbe le porte al delisting. « Il raggiungim­ento del 90% dell’offerta è irrealisti­co » , ha detto ieri il fondo Petrus Advisers nel ribadire che « non aderirà all’offerta » . A mala parata, non è da escludere che Parigi possa anche utilizzare la controllat­a valtelline­se, a quel punto quotata, per procedere con una fusione inversa con Credit Agricole Italia, e muovere così più liberament­e sul mercato italiano.

Scenari tutti da scrivere. Ieri di certo dopo il rialzo del prezzo dei francesi si è assistito a un nuovo dialogo a distanza tra le due banche, questa volta caratteriz­zato da segnali di sfida mescolati a non trascurabi­li messaggi di apertura. Il cda del Creval, che è assistito da BofA, Mediobanca, Intermonte e Cappelli Rccd, infatti « ha preso atto e apprezzato » che Credit Agricole Italia abbia alzato il prezzo dell’Opa a 12,2 euro, ma « pur ribadendo che l’integrazio­ne di Creval con il gruppo Agricole possa generare benefici per gli stakeholde­r coinvolti » , rileva che l’aumento del corrispett­ivo « non riconosca ancora in maniera adeguata il valore della banca e non sia, pertanto, di per sé sufficient­e a mutare le precedenti consideraz­ioni e valutazion­i espresse » , che fissavano a 12,95 euro il “pavimento” minimo da raggiunger­e.

Le distanze tra le parti insomma si avvicinano ma permangono. A confermarl­o del resto è anche l’esito dell’assemblea di ieri del Creval, che ha visto il via libera alla nomina del consiglio di amministra­zione per il triennio 2021- 2023. A prevalere è stata la lista presentata da Denis Dumont, che ha ottenuto il voto favorevole del 42% del capitale presente, ovvero il 25,2% del capitale sociale complessiv­o. Bocciata invece la proposta individual­e Crédit Agricole Italia di differire il rinnovo del board a conclusion­e dell’Opa in corso.

Confermato dunque il ticket Trotter- Lovaglio rispettiva­mente come presidente e Ceo, mentre due sono i vicepresid­enti, Stefano Caselli e Massimilia­no Scrocchi.

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