Bitpanda ora punta sulle azioni frazionate
La piattaforma si espande oltre le criptovalute e sbarca anche in Italia
C’è chi la considera la Robinhood europea, ma Bitpanda prende le distanze: « Quello di Robinhood è un modello speculativo, noi vogliamo essere una piattaforma che faccia da ponte tra la vecchia e la nuova industria finanziaria, con l’obiettivo di rendere semplice e alla portata di tutti strumenti complessi facilitandone comprensione e utilizzo » , tiene a sottolineare Eric Demuth, co- founder e Ceo di Bitpanda, l’exchange che ha recentemente chiuso un round da 170 milioni di dollari con una valutazione da 1,2 miliardi che ne fa il primo “unicorno” austriaco. E che ora sbarca in Italia, mercato che si affianca alla Spagna e all’Europa centrale che hanno permesso alla startup di superare a febbraio i due milioni di utenti. L’exchange è uno dei nomi del mondo legato alle criptovalute in Europa, anche se siamo ben lontani dai 56 milioni di Coinbase, cui si avvicina di più come modello. La piattaforma ha iniziato a operare nel 2014: « Non si può dare in mano alle persone uno strumento che non capiscono: per noi l’aspetto speculativo è secondario, la semplificazione dell’operatività sulle criptovalute va di pari passo con l’alfabetizzazione per far comprendere l’innovazione insita in bitcoin » , prosegue Demuth.
L’evoluzione è passata anche per l’oro fisico che gli investitori possono acquistare in piccole quantità. Ora Bitpanda amplia anche ad azioni ed Etf, sempre per portare gli investimenti alla portata di tutti: da fine aprile sarà quindi possibile comprare titoli, all’inizio una 50ina tra i più popolari in Europa, poi il listino si allargherà progressivamente ai listini asiatici e americani con l’aggiunta di un centinaio di azioni al mese: « Entro l’estate copriremo tutti i titoli italiani: saremo il primo operatore a permettere l’investimento in azioni frazionate, con un’operatività 24 ore al giorno, sette giorni su sette, e una copertura di azioni a livello globale » , sintetizza il Ceo. Il quale non nasconde le ambizioni: « Vogliamo essere una investment company per tutti: quello che prima potevi fare solo con migliaia di euro, adesso è disponibile anche per chi ha a disposizione due euro » .
Così, accanto all’alfabetizzazione per la consapevolezza degli investitori, il modello rimane sempre quello del trading “commission free”, con un modello di business che gioca sullo spread bid- ask sui grandi numeri. Ora i fondi raccolti nell’ultimo round, guidato da Valar Ventures, che guarda caso investe anche in Robinhood, saranno incanalati per accelerare la crescita sia con lo sbarco in nuovi mercati ( in Italia sarà aperta una sede operativa entro l’estate) che con i nuovi prodotti per allargare le asset class disponibili. L’obiettivo è arrivare in un paio d’anni a superare i dieci milioni di utenti. Rimanendo sempre in territorio di redditività: è da quattro anni che Bitpanda è in nero. Ora punta a svincolarsi sempre più dalla dipendenza dalle criptovalute.