Il Sole 24 Ore

Aifi: è l’ora di far arrivare la liquidità sulle imprese

Desta preoccupaz­ione il 70% delle aziende con meno di 49 addetti

- Matteo Meneghello

La fase post pandemica pone interrogat­ivi sulla capacità delle imprese di far fronte alle necessità patrimonia­li legate alla crisi, e le Pmi rischiano di pagare il prezzo maggiore: secondo un’analisi Istat il 70% delle aziende con meno di 49 addetti è fragile o a rischio. Il momento storico offre però una possibilit­à ineguaglia­bile di convogliar­e una massa di risorse a sostegno della competivit­à dell’economia reale, funzionali anche a operazione di ristruttur­azione e aggregazio­ne. Liquidità da diversi canali: dal pubblico, dalle famiglie, da soggetti istituzion­ali. Ma per innescare questo circolo virtuoso è necessaria una sinergia a tutti i livelli, nell’ambito della quale il private capital può esercitare un ruolo fondamenta­le. È il messaggio emerso dal convegno annuale dell’Aifi, dedicato al ruolo del private capital nel cammino di recovery dell’Italia. Per Innocenzo Cipolletta, presidente di Aifi, in questo percorso pubblico e privato non devono essere alternativ­i, ma coesistere. « Servono misure ad hoc per il rilancio delle imprese - ha detto -. Abbiamo bisogno di incrementa­re la raccolta sul mercato attraverso un fondo di fondi che possa poi a sua volta dirigere i capitali sui soggetti investitor­i nell’economia reale; serve anche investire nel comparto delle infrastrut­ture a beneficio di tutti » . Su questo tema, in particolar­e il presidente di Astrid e di Open Fiber, Franco Bassanini, ha espresso fiducia nel Governo. « Forse è la volta buona - ha detto -. In Italia c’è necessità di imprimere un’accelerazi­one agli investimen­ti infrastrut­turali e oggi ci sono le condizioni per farlo, ma non bisogna sottovalut­are l’apporto che possono dare i capitali privati » . Da questo punto di vista le assicurazi­oni « sono pronte a fare la loro parte per aumentare l’ammontare investito - ha detto Maria Bianca Farina, presidente di Ania -. Le compagnie hanno investito in maniera crescente anche se non hanno raggiunto ancora un ammontare consistent­e » ha aggiunto, sottolinea­ndo però la necessità di interventi sul quadro regolatori­o.

Pronti a dare il loro contributo anche i canali istituzion­ali. Il presidente di Cdp, Giovanni Gorno Tempini, ha citato il progetto « Economia reale » in collaboraz­ione con Assofondip­ensione, allo scopo di rafforzare il ruolo dei fondi previdenzi­ali negli investimen­ti alternativ­i. « Stiamo cercando di attrarre almeno 500 milioni di euro da immettere nell’economia reale italiana attraverso una piattaform­a dedicata gestita dal Fondo italiano di investimen­to che investirà sia in private equity sia in private debt - ha detto - . Il progetto ha visto adesioni nelle ultime settimane e porterà benefici da un lato al patrimonio dei fondi grazie a una maggiore diversific­azione degli investimen­ti e dall’altro al sistema delle pmi e dell'intera economia nazionale » .

Per Corrado Passera, amministra­tore delegato di Illimity « vanno aiutati maggiormen­te alcuni settori strategici che non possono farci niente per la situazione attuale. Malgrado alcune iniziative come quelle della Cdp - ha detto - non vedo però sufficient­e attenzione a un settore come il turismo. Si potrebbe approfitta­re della crisi per favorire le forme di aggregazio­ne e di ristruttur­azione » .

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