Aifi: è l’ora di far arrivare la liquidità sulle imprese
Desta preoccupazione il 70% delle aziende con meno di 49 addetti
La fase post pandemica pone interrogativi sulla capacità delle imprese di far fronte alle necessità patrimoniali legate alla crisi, e le Pmi rischiano di pagare il prezzo maggiore: secondo un’analisi Istat il 70% delle aziende con meno di 49 addetti è fragile o a rischio. Il momento storico offre però una possibilità ineguagliabile di convogliare una massa di risorse a sostegno della competività dell’economia reale, funzionali anche a operazione di ristrutturazione e aggregazione. Liquidità da diversi canali: dal pubblico, dalle famiglie, da soggetti istituzionali. Ma per innescare questo circolo virtuoso è necessaria una sinergia a tutti i livelli, nell’ambito della quale il private capital può esercitare un ruolo fondamentale. È il messaggio emerso dal convegno annuale dell’Aifi, dedicato al ruolo del private capital nel cammino di recovery dell’Italia. Per Innocenzo Cipolletta, presidente di Aifi, in questo percorso pubblico e privato non devono essere alternativi, ma coesistere. « Servono misure ad hoc per il rilancio delle imprese - ha detto -. Abbiamo bisogno di incrementare la raccolta sul mercato attraverso un fondo di fondi che possa poi a sua volta dirigere i capitali sui soggetti investitori nell’economia reale; serve anche investire nel comparto delle infrastrutture a beneficio di tutti » . Su questo tema, in particolare il presidente di Astrid e di Open Fiber, Franco Bassanini, ha espresso fiducia nel Governo. « Forse è la volta buona - ha detto -. In Italia c’è necessità di imprimere un’accelerazione agli investimenti infrastrutturali e oggi ci sono le condizioni per farlo, ma non bisogna sottovalutare l’apporto che possono dare i capitali privati » . Da questo punto di vista le assicurazioni « sono pronte a fare la loro parte per aumentare l’ammontare investito - ha detto Maria Bianca Farina, presidente di Ania -. Le compagnie hanno investito in maniera crescente anche se non hanno raggiunto ancora un ammontare consistente » ha aggiunto, sottolineando però la necessità di interventi sul quadro regolatorio.
Pronti a dare il loro contributo anche i canali istituzionali. Il presidente di Cdp, Giovanni Gorno Tempini, ha citato il progetto « Economia reale » in collaborazione con Assofondipensione, allo scopo di rafforzare il ruolo dei fondi previdenziali negli investimenti alternativi. « Stiamo cercando di attrarre almeno 500 milioni di euro da immettere nell’economia reale italiana attraverso una piattaforma dedicata gestita dal Fondo italiano di investimento che investirà sia in private equity sia in private debt - ha detto - . Il progetto ha visto adesioni nelle ultime settimane e porterà benefici da un lato al patrimonio dei fondi grazie a una maggiore diversificazione degli investimenti e dall’altro al sistema delle pmi e dell'intera economia nazionale » .
Per Corrado Passera, amministratore delegato di Illimity « vanno aiutati maggiormente alcuni settori strategici che non possono farci niente per la situazione attuale. Malgrado alcune iniziative come quelle della Cdp - ha detto - non vedo però sufficiente attenzione a un settore come il turismo. Si potrebbe approfittare della crisi per favorire le forme di aggregazione e di ristrutturazione » .