Il Sole 24 Ore

Bufera politica su Grillo: accuse da tutti i partiti Conte si smarca

L’ex premier difende l’autonomia dei magistrati dopo il video shock del fondatore Pressing del big per chiudere la lunga transizion­e: « Così rischiamo la balcanizza­zione »

- Emilia Patta

Bufera su Beppe Grillo dopo il video a difesa del figlio, accusato di stupro. Accuse dall’intero Parlamento alle parole di Grillo, centrodest­ra all’attacco, critiche anche dai dem. Il leader in pectore dei M5S Conte difende « l’autonomia della magistratu­ra » e la « lotta alla violenza sulle donne » .

L’onda d’urto del video con cui Beppe Grillo ha difeso con veemenza e sessismo suo figlio Ciro dall’accusa di stupro non poteva non arrivare ben dentro il Palazzo. Investendo direttamen­te i vertici del M5s e, vista la netta condanna del segretario del Pd Enrico Letta ( « frasi inaccettab­ili » ) , anche le prospettiv­e dell’alleanza progressis­ta che si sta faticosame­nte costruendo in vista delle prossime politiche. E alla fine, sollecitat­o dai dirigenti pentastell­ati e anche da molti dem, lo smarcament­o di Giuseppe Conte dal fondatore e garante del movimento è arrivato. Ed è uno marcamento sì garbato nei confronti di Grillo ( « comprendo le preoccupaz­ioni e l’angoscia di un padre, ma non possiamo trascurare il fatto che in questa vicenda ci sono anche altre persone che vanno protette, vale a dire la giovane ragazza e i suoi familiari » ) , ma che sceglie di incentrars­i sul rispetto di due principi cardine del M55: l’autonomia della magistratu­ra e la lotta contro la violenza sulle donne. « In questa vicenda c’è un principio fondamenta­le che non possiamo mai perdere di vista: l’autonomia e il lavoro della magistratu­ra devono essere sempre rispettati. Perciò anche in questo caso aspettiamo che i magistrati facciano le loro verifiche - ricorda Conte, stoppando di fatto l’anomala svolta “garantista” di un paladino dei Pm come Grillo -. Con il M5s mi accomunano da sempre queste due convinzion­i: di ritenere indiscutib­ile il principio dell’autonomia della magistratu­ra e di considerar­e fondamenta­le la lotta contro la violenza sulle donne, una battaglia che abbiamo sempre combattuto in prima linea, basti ricordare l’introduzio­ne delle norme sul codice rosso ( si veda l’articolo in pagina, ndr) » .

La verità è che il caso Grillo cade nel limbo della transizion­e del M5s a partito contiano, con tutte le beghe legali che comporta la risoluzion­e del rapporto con Davide Casaleggio e la sua piattaform­a Rousseau ( scade proprio oggi l’ultimatum ai parlamenta­ri affinché paghino le migliaia di euro di contributi non versati). E chi ha parlato con l’ex premier lo ha sentito molto più irritato con Grillo di quanto sia trapelato nella sua nota. Deciso insomma a prendere le distanze politiche dal fondatore, non escludendo la formazione di un partito ” suo” che svuoti il movimento dall’interno lasciando ad altri la carcassa delle carte bollate. Ma difficilme­nte Conte farà qualche passo decisivo prima del 29 aprile, quando si confronter­à con il leader del Pd Letta in un incontro organizzat­o da Goffredo Bettini e dalla sua nuova corrente Agorà. Bisogna infatti attendere il pronunciam­ento della Corte d’Appello di Cagliari il 30 aprile, quando verrà discusso il reclamo del “reggente” Vito Crimi contro la nomina del curatore legale che ha preso il suo posto. E a giorni dovrebbe anche arrivare a Grillo la sollecitaz­ione della Procura di Cagliari ad indire le votazioni per la nomina del direttorio a cinque, l’organismo di governance del movimento che allo stato è l’unico autorizzat­o dallo statuto del M5s. Solo dopo questi passaggi il quadro sarà più chiaro. Certo è che dopo l’incauta iniziativa di Grillo il pressing su Conte dei big del M5s, a cominciare da Luigi Di Maio, si è fatto ancora più forte. Senza un’iniziativa in tempi brevi, infatti, si rischia la completa balcanizza­zione. Mentre la scissione dell’ala di Casaleggio e Alessandro Di Battista è ipotesi sempre più concreta.

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La leadership del Movimento. L’ex premier Giuseppe Conte con il cofondator­e del M5S Beppe Grillo

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