Draghi: Recovery su tre pilastri Fondamentale il confronto con le parti sociali
Il premier. « Per il Recovery attuazione su tre pilastri, fondamentale il rapporto con le parti sociali » Oggi Cdm sul Dl Covid, domani o venerdì via libera al piano Ue. Tensioni per la mozione su Speranza
Il decreto sulle riaperture arriverà già oggi, poi toccherà al Recovery plan e al Sostegni II su cui domani si vota lo scostamento da 40 miliardi. Mario Draghi non intende cambiare la tabella di marcia. E neppure i contenuti del provvedimento che da lunedì consentirà di tornare al ristorante a pranzo e cena, sia pure solo all’aperto. Il pressing di Matteo Salvini per posticipare il coprifuoco « almeno » alle 23 e consentire il servizio anche al chiuso per ora sembrerebbe non aver avuto successo anche se oggi certamente i ministri della Lega torneranno alla carica in Cdm. Il premier attraverso la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini ha invece accolto la richiesta di una maggiore gradualità nel ritorno a scuola per le superiori chiesta dalle Regioni ma poco altro. Questo non significa che di qui al 31 luglio - data di scadenza delle misure e dello stato di emergenza - non ci saranno cambiamenti. Anzi, è abbastanza probabile. Ma per la stessa ragione non si può neppure escludere che possano essere di carattere restrittivo. Ipotesi al momento non presa in considerazione dal premier che sul « rischio ragionato » ha puntato moltissimo. Se non tutto.
Per Draghi lo scostamento che verrà approvato oggi deve infatti essere l’ultimo. In caso contrario, i numeri
L’Italia ospiterà a Roma il Global Health Summit il vertice Globale sulla Salute in programma il 21 maggio
del Def appena varato salterebbero, perché servirebbero altri sostegni. L’arma più forte restano i vaccini su cui il presidente del Consiglio si sta impegnando personalmente ( si parla di colloqui dello stesso Draghi con i Ceo di alcune bigpharma) sia per garantire l’approvvigionamento che per avviare la produzione autoctona. Che sia sufficiente non è però scontato. Per questo parallelamente bisogna correre anche sul fronte ripresa. Ieri il premier ha concluso il confronto con partiti e parti sociali e domani o al massimo venerdì il Piano nazionale di ripresa e resilienza verrà licenziato dal Cdm in vista del pronunciamento del Parlamento e della presentazione a Bruxelles la prossima settimana. Il Pnrr - ha detto ieri il premier nel corso degli incontri - si regge su « tre pilastri » . Il primo sono le semplificazioni, che saranno oggetto di uno o più provvedimenti ad hoc per accelerare i tempi del via libera ai progetti e per la loro realizzazione. Il secondo pilastro sono le riforme, a partire da quella della Pubblica amministrazione, del Fisco e della Giustizia. Infine, la trasparenza, ha sottolineato Draghi che ha definito « fondamentale » il rapporto con le parti sociali. Quanto alla governance sarà anch’essa oggetto di un decreto che verrà presentato successivamente e che porterà a un confronto acceso per decidere chi parteciperà. L’unica certezza è che la regia sarà di Palazzo Chigi e dell’Economia. Tra i capitoli fondamentali quello sanitario. La cifra dedicata dovrebbe essere di almeno 25 miliardi e sarà utilizzata anzitutto per rafforzare la medicina territoriale, rivelatasi uno dei punti deboli nella lotta al Covid che va affrontato subito perché « non sappiamo » quanto durerà la pandemia né « quando ci colpirà » un nuovo virus, ha detto ieri Draghi in vista del Global Health Summit che sarà ospitato dall’Italia il 21 maggio.