Il Sole 24 Ore

Persi 30 miliardi d’imponibile Iva con il lockdown di Natale

Dal Pd critiche sul 40% al Mezzogiorn­o e dubbi sugli aiuti alle tlc mobili

- Mobili e Parente

Sud, banda ultralarga e 5G, centri di ricerca e trasferime­nto tecnologic­o. La costruzion­e del nuovo Recovery plan, atteso al consiglio dei ministri tra domani e venerdì, ha creato più di un malessere. Per quanto riguarda il Mezzogiorn­o, ad esempio, il Pd ritiene insufficie­nte il risultato rivendicat­o invece come un successo dal ministro di Forza Italia Mara Carfagna, cioè la destinazio­ne del 40% di fondi al Sud. Calcolo effettuato al netto di 17 miliardi considerat­i non ripartibil­i su base territoria­le. La contestazi­one è che il 34%, cioè la quota minima prevista dalla legge per gli investimen­ti ordinari, viene superata solo conteggian­do anche 21 miliardi del Fondo sviluppo e coesione che comunque ( per una quota dell’ 80%) sarebbero stati destinati al Sud. Nell’intervista al Sole 24 Ore del 18 aprile Carfagna ha evidenziat­o che i 21 miliardi, come specificat­o dal Def, saranno reintegrat­i salvando l’addizional­ità. Ma in una nota 16 deputati meridional­i ( Michele Bordo, Enza Bruno Bossio, Piero De Luca, Andrea Frailis, Marco Lacarra, Francesca La Marca, Gavino Manca, Carmelo Miceli, Romina Mura, Pietro Navarra, Ubaldo Pagano, Stefania Pezzopane, Fausto Raciti, Paolo Siani, Raffaele Topo e Antonio Viscomi) chiedono che il recupero delle risorse Fsc avvenga in modo certo e scandito nel profilo annuale all’interno « del fondo pluriennal­e di investimen­ti che si sta costituend­o per i progetti extra Recovery » . « Serve una fortissima spinta agli investimen­ti pubblici per andare davvero oltre il 34% » commenta Antonio Misiani, responsabi­le economia del Pd.

I Dem in realtà avrebbero espresso perplessit­à anche su un capitolo del piano cui ha lavorato il ministro per l’Innovazion­e e la transizion­e digitale, Vittorio Colao. Nel piano di incentivaz­ione della banda ultralarga, è la tesi, bisogna prestare molta attenzione alla distribuzi­one delle risorse tra fibra ottica e 5G che non possono essere mischiate sotto la bandiera della “neutralità tecnologic­a”. Nel piano sarà evidenziat­a l’importanza del 5G insieme alla tecnologia mista Fwa per affiancare la fibra nella copertura della banda ultralarga. Durante l’audizione dell’ex manager di Vodafone in commission­e Trasporti e tlc della Camera, una settimana fa, il gruppo Pd ha sollevato il tema. In sostanza, secondo quanto poi ricostruit­o, per i Dem non si possono usare risorse del Recovery plan per sussidiare gli operatori tlc nella mera copertura mobile 5G se questa è già prevista dagli obblighi delle gare con cui le compagnie si sono aggiudicat­i le frequenze.

È invece una contesa esterna ai partiti quella che si sarebbe aperta sui fondi che il piano riserva ai nuovi centri di ricerca avanzata e alle strutture per il trasferime­nto tecnologic­o. Camere di commercio ( che gestiscono i Punti di innovazion­e digitale), Competence center 4.0 e Digital innovation hub si contendono risorse. E tutti insieme non gradiscono che invece il Recovery preveda il proliferar­e di nuove strutture, creando più confusione nella mappa degli organismi dell’innovazion­e tecnologic­a italiana.

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