La sede della newco a Madrid: legali al lavoro sulle possibili cause
Jp Morgan ha firmato la documentazione in cui s’impegna al maxi prestito
Il progetto è in bilico . Eppure è stato studiato nei minimi dettagli il piano finanziario della Super Lega da parte di Florentino Perez, presidente del Real Madrid, e dei suoi alleati.
Da New York i vertici di Jp Morgan e lo stesso Ceo Jamie Dimon hanno dato il via libera al maxi- finanziamento da 3,5 miliardi: le linee di credito che potrebbero essere concesse dalla banca americana, se tutto proseguirà secondo le attese di Perez e degli altri presidenti scissionisti, si basano su un « business plan » , che alcune fonti indicano come molto ambizioso: la nuova società dovrebbe puntare a 5- 6 miliardi di ricavi nel breve termine fino a 10 miliardi nel medio termine. La banca americana ( affiancata dallo studio Latham & Watkins), a fronte del credito, attende di incassare di interessi per un centinaio di milioni.
Di sicuro l’Europa non sono gli Stati Uniti, ma il piano industriale si basa su prospettive di crescita tipiche di leghe statunitensi come quelle del basket ( Nba) e del football americano ( Nfl). Nel dettaglio, Jp Morgan in una seconda fase potrebbe sindacare il maxi- prestito o cartolarizzarlo. L’architettura societaria prevede, invece, che vengano create due newco: la prima dove sono riuniti i club soci fondatori prevede che questi vengano impegnati contrattualmente per 23 anni. La società avrà sede a Madrid e non è un caso che ieri proprio il Tribunale della capitale spagnola abbia intimato di bloccare qualsiasi sanzione Uefa fino a quando la situazione non sarà chiarita.
Nell’architettura societaria è poi prevista una media company dei diritti tv, più altre società veicolo dedicate ad attività come il merchandising e lo sviluppo del marchio Super League. Nel piano finanziario presentato dai due banchieri Anas Laghrari della boutique Key Capital e Borja Prado è previsto che nella media company possano entrare come soci i fondi di private equity con un futuro approdo borsistico.
Il progetto è stato studiato nei minimi dettagli anche negli aspetti tecnici, come ad esempio quelli antitrust. Una delle aree controverse poteva infatti essere quella di una potenziale concentrazione tra club europei con la creazione di una sorta di cartello. Ma il tema sarebbe studiato dai consulenti dei club scissionisti ( si fa il nome di Clifford Chance per la Super
Lega, di Cleary Gottlieb per la Juventus e dello studio Fivelex per il Milan) e, in base a quanto finora presentato negli ultimi documenti pubblici, almeno fino ad ora, non ci sarebbero violazioni della normativa europea in materia antitrust. In ogni caso alcuni club esclusi dalla competizione starebbero guardando la situazione dal punto di vista giuridico. La As Roma, ad esempio, secondo le indiscrezioni si sarebbe rivolta alla studio Gianni & Origoni. Di sicuro, se l’operazione Super League dovesse andare avanti, uno degli aspetti più delicati da affrontare sarà sul versante delle possibili cause legali.
Intanto per venerdì prossimo, 23 aprile, è stata convocata un'assemblea di Lega di serie A in videoconferenza. All’ordine del giorno, tra gli altri argomenti, c’è l’invito a presentare offerte per i diritti audiovisivi della Serie A “ex pacchetto 2”. Le tre partite in coesclusiva non sono state aggiudicate a Sky. E adesso si apre una fase delicata sul punto, anche dopo le dimissioni dell’ad di Sky Italia Maximo Ibarra ( si veda altro articolo a pagina 29). Ibarra rimarrà nella controllata di Comcast fino a fine luglio. Questo passaggio in Sky non sembra essere visto come impattante sul tema delle possibili offerte per i diritti Tv il cui capitolo è osservato con grande attenzione, e dall’inizio del processo, anche dalla casamadre inglese.