Il Sole 24 Ore

La sede della newco a Madrid: legali al lavoro sulle possibili cause

Jp Morgan ha firmato la documentaz­ione in cui s’impegna al maxi prestito

- Andrea Biondi Carlo Festa

Il progetto è in bilico . Eppure è stato studiato nei minimi dettagli il piano finanziari­o della Super Lega da parte di Florentino Perez, presidente del Real Madrid, e dei suoi alleati.

Da New York i vertici di Jp Morgan e lo stesso Ceo Jamie Dimon hanno dato il via libera al maxi- finanziame­nto da 3,5 miliardi: le linee di credito che potrebbero essere concesse dalla banca americana, se tutto proseguirà secondo le attese di Perez e degli altri presidenti scissionis­ti, si basano su un « business plan » , che alcune fonti indicano come molto ambizioso: la nuova società dovrebbe puntare a 5- 6 miliardi di ricavi nel breve termine fino a 10 miliardi nel medio termine. La banca americana ( affiancata dallo studio Latham & Watkins), a fronte del credito, attende di incassare di interessi per un centinaio di milioni.

Di sicuro l’Europa non sono gli Stati Uniti, ma il piano industrial­e si basa su prospettiv­e di crescita tipiche di leghe statuniten­si come quelle del basket ( Nba) e del football americano ( Nfl). Nel dettaglio, Jp Morgan in una seconda fase potrebbe sindacare il maxi- prestito o cartolariz­zarlo. L’architettu­ra societaria prevede, invece, che vengano create due newco: la prima dove sono riuniti i club soci fondatori prevede che questi vengano impegnati contrattua­lmente per 23 anni. La società avrà sede a Madrid e non è un caso che ieri proprio il Tribunale della capitale spagnola abbia intimato di bloccare qualsiasi sanzione Uefa fino a quando la situazione non sarà chiarita.

Nell’architettu­ra societaria è poi prevista una media company dei diritti tv, più altre società veicolo dedicate ad attività come il merchandis­ing e lo sviluppo del marchio Super League. Nel piano finanziari­o presentato dai due banchieri Anas Laghrari della boutique Key Capital e Borja Prado è previsto che nella media company possano entrare come soci i fondi di private equity con un futuro approdo borsistico.

Il progetto è stato studiato nei minimi dettagli anche negli aspetti tecnici, come ad esempio quelli antitrust. Una delle aree controvers­e poteva infatti essere quella di una potenziale concentraz­ione tra club europei con la creazione di una sorta di cartello. Ma il tema sarebbe studiato dai consulenti dei club scissionis­ti ( si fa il nome di Clifford Chance per la Super

Lega, di Cleary Gottlieb per la Juventus e dello studio Fivelex per il Milan) e, in base a quanto finora presentato negli ultimi documenti pubblici, almeno fino ad ora, non ci sarebbero violazioni della normativa europea in materia antitrust. In ogni caso alcuni club esclusi dalla competizio­ne starebbero guardando la situazione dal punto di vista giuridico. La As Roma, ad esempio, secondo le indiscrezi­oni si sarebbe rivolta alla studio Gianni & Origoni. Di sicuro, se l’operazione Super League dovesse andare avanti, uno degli aspetti più delicati da affrontare sarà sul versante delle possibili cause legali.

Intanto per venerdì prossimo, 23 aprile, è stata convocata un'assemblea di Lega di serie A in videoconfe­renza. All’ordine del giorno, tra gli altri argomenti, c’è l’invito a presentare offerte per i diritti audiovisiv­i della Serie A “ex pacchetto 2”. Le tre partite in coesclusiv­a non sono state aggiudicat­e a Sky. E adesso si apre una fase delicata sul punto, anche dopo le dimissioni dell’ad di Sky Italia Maximo Ibarra ( si veda altro articolo a pagina 29). Ibarra rimarrà nella controllat­a di Comcast fino a fine luglio. Questo passaggio in Sky non sembra essere visto come impattante sul tema delle possibili offerte per i diritti Tv il cui capitolo è osservato con grande attenzione, e dall’inizio del processo, anche dalla casamadre inglese.

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