L’ex premier prende le distanze e accelera il redde rationem
Se non fosse così complesso il momento che stanno vivendo i 5 Stelle, si potrebbe facilmente arrivare alla conclusione che Conte ha già scelto di prendere una sua strada e segnare le distanze da Grillo. A leggere le dichiarazioni di ieri dell'ex premier, nonostante la forma sia più che rispettosa, nella sostanza si mette bene in chiaro il solco che il video girato dal “garante” ha scavato tra i due. In quella registrazione lui si scaglia contro la ragazza che ha accusato il figlio di stupro e invece Conte dice che « vanno protetti anche la giovane donna coinvolta e i suoi familiari » e quando il comico genovese affonda sui magistrati mettendo in dubbio indagini che durano da due anni, l'avvocato pugliese si richiama a quello che è lo spirito più profondo del Movimento vicino « all'autonomia e al lavoro della magistratura » . Infine, ma non ultima vista la rilevanza che ha assunto la questione femminile soprattutto in relazione alla violenza, l’ex premier ricorda l’introduzione delle norme sul codice rosso proprio quando era al Governo.
Insomma, in pochi passaggi segna tutto ciò che lo separa dall'invettiva del Fondatore. Il minimo, attaccano alcuni di destra e perfino nel Pd e tra i pentastellati, ma in realtà con quel minimo Conte riesce a esprimere ciò che vuole rappresentare per i 5 Stelle e il suo elettorato. Quelle dichiarazioni, in effetti, sono diventate un gesto politico perché così l'avvocato pugliese ha voluto incarnare, più di Grillo, uno spirito identitario fondato soprattutto sulla legalità, vicinanza ai magistrati e alle donne. Il fondatore è scivolato su quei temi per ragioni familiari e ora il pericolo per un partito personale quale è il Movimento - nato sulla leadership carismatica del comico – è di crollare con lui. Così, invece Conte, assume un'importanza ancora maggiore per i pentastellati, in qualche modo diventa più necessario perché gli offre uno sbocco sganciato dalle vicende private del garante. Prova a mettere in sicurezza il suo progetto di partito e pure l'alleanza con il Pd che è già complicata dagli accordi per le comunali, a partire da Roma, e questa storia avrebbe dato altri argomenti contro.
Come si diceva, il momento per i 5 Stelle è ancora complicato – anche da altre vicende giudiziarie e finanziarie interne – per arrivare già alla conclusione di una rottura con Grillo e di un partito di Conte. Ma se da tempo si parla di una scissione, questo episodio accelera il redde rationem. E mette l’ex premier in una posizione di maggiore forza. E autonomia.