Palermo, crisi al Comune Lasciano i due assessori Iv
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la bocciatura in Consiglio comunale del Piano triennale delle opere pubbliche. Solo l’ennesima bocciatura di un atto proposto dalla giunta guidata da Leoluca Orlando. Ma solo qualche giorno dopo è esploso il caso con la proposta di Italia Viva di allargare la maggioranza alla Lega sul modello Draghi. Proposta dichiarata irricevibile da Orlando e conseguenti dimissioni dei due assessori renziani dalla giunta che hanno preso atto della sostanziale sfiducia del sindaco. Cosa succederà? A Palermo si vota tra un anno, Orlando non ha più la maggioranza in consiglio comunale e certo il lavoro si fa più complicato: « Vado avanti assumendo le mie responsabilità, se devo cadere lo farò in piedi, non per compromessi - dice il sindaco -. È chiaro che si voleva azzoppare il cambiamento » . Per il futuro il sindaco ha in mente uno schema chiaro ma non è detto che non possa valere anche per l’oggi: « Il Pd deve e può diventare il partito di riferimento per la difesa dei diritti. Per il dopo- Draghi, serve un campo largo: Pd, la sinistra, i movimenti civici e il M5s se ci sta » .