Gentiloni: riformulare tasse sull’energia
Imposte « verdi » per ridurre l’inquinamento e aumentare il gettito, detassando il lavoro
La Commissione Ue ha tratteggiato ieri il ruolo che la tassazione dell’energia deve avere nell’Europa del futuro. Il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni ha spiegato di volere presentare nelle prossime settimane un pacchetto legislativo che attraverso una riformulazione della tassazione verde raggiunga due obiettivi: ridurre l’inquinamento e aumentare il gettito.
« La tassazione ambientale permette di mettere sotto pressione le azioni e i comportamenti dannosi per il pianeta, e nel contempo raccogliere entrate fiscali tali da promuovere l’emergere di economie e società resistenti e inclusive » , ha spiegato l’ex premier italiano durante un video convegno. In pratica, si tratta di utilizzare particolari imposte per far sì che il comportamento rispettoso dell’ambiente metta radici. « Allo stesso tempo, la Commissione vuole incoraggiare gli Stati membri ad introdurre imposte (…) che possano consentire di ridurre la tassazione sul lavoro, più dannosa per la crescita – ha aggiunto il commissario –. Eliminare i sussidi, le esenzioni e le agevolazioni fiscali per le attività inquinanti potrebbe (…) rendere i sistemi fiscali più equi per i lavoratori » . Nel 2019, appena il 3,2% del gettito fiscale dei governi europei giungeva in media dalla tassazione verde.
A giugno, la Commissione presenterà un’attesa revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia. Il testo attuale risale al 2003, e dà tuttora vantaggi anacronistici a fonti di energia oggi ritenute inquinanti, come il diesel. Bruxelles vorrà modificare il testo perché rispecchi i nuovi obiettivi: la riduzione delle emissioni nocive del 55% entro il 2030 ( rispetto ai livelli del 1990) così come la neutralità climatica entro il 2050.
Il dossier è complesso. Non solo la politica energetica è impegno nazionale, ma la tassazione richiede decisioni unanimi nel Consiglio. Una revisione della direttiva del 2003 fu bloccata da veti nazionali. In giugno, l’esecutivo comunitario dovrebbe anche presentare proposte per una tassa sul carbonio. Ieri Gentiloni ha sottolineato come a livello nazionale tasse ambientali debbano essere accettate, fatte proprie dall’opinione pubblica; cosa non sempre facile.