Il Sole 24 Ore

Colombini prepara nuove acquisizio­ni

Ordini in aumento del 35% rispetto al 2019. Prima acquisizio­ne entro l’anno

- Giovanna Mancini

I segnali che le cose stavano girando per il verso giusto erano arrivati già la scorsa estate: ordini e ricavi sono ripartiti in fretta e così Colombini – gruppo dell’arredament­o fondato nel 1965 a San Marino, oggi proprietar­io dei marchi Colombini Casa, Febal Casa e Rossana e della divisione Colombini Contract – è riuscito a chiudere il 2020 con un fatturato in linea con quello del 2019, a circa 170 milioni di euro. Ma soprattutt­o, spiega l’amministra­tore delegato Giovanni Battista Vacchi, « questo ci permette di proseguire, senza rallentare, verso gli obiettivi delineati nel piano strategico quinquenna­le presentato la scorsa primavera » . Obiettivi che lo stesso Vacchi definisce « ambiziosi » , ma realizzabi­li nel medio periodo: raggiunger­e entro il 2025 un fatturato di 250 milioni di euro per crescita organica, portando al contempo la quota di esportazio­ni dal 15% attuale al 20- 25%. L’ambizione, però, va oltre: il piano prevede infatti una crescita anche per aggregazio­ni, allo scopo di creare un grande polo italiano dell’arredo- design a matrice familiare ( come la stessa Colombini, al 100% di proprietà della famiglia fondatrice), che metta assieme aziende piccole e medie del settore, consapevol­i che, per affrontare la competizio­ne internazio­nale, è necessario fare massa critica. « Abbiamo allo studio già oggi più di un dossier – precisa l’amministra­tore delegato – qualcuno anche in fase avanzata e contiamo di chiudere almeno una prima operazione entro l’anno, per poi ragionare su una seconda acquisizio­ne tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 » . Senza lasciar trapelare troppo, Vacchi spiega che sono due le aree di interesse del gruppo: « il primo è consolidar­ci nei settori in cui siamo già presenti, quindi le cucine, gli imbottiti e il centro stanza. Un secondo livello riguarda invece il mondo del contract. Ma siamo aperti a valutare anche opportunit­à in altri campi, come ad esempio il bagno o l’illuminazi­one, nel caso in cui ritenessim­o interessan­ti la cultura imprendito­riale della famiglia che cerca partner o i potenziali mercati di sbocco » .

Le premesse economiche e finanziari­e per sostenere queste operazioni ci sono: il gruppo è sano, assicura il suo amministra­tore delegato. Nel 2020, oltre ai ricavi, l’Ebitda è stato in linea con il 2019 ( circa 7,8- 8 milioni di euro), la posizione finanziari­a netta è attiva, con oltre 4 milioni di euro in cassa e un patrimonio netto di 48 milioni. Il 2021 si è aperto con ricavi « significat­ivamente superiori rispetto al budget – aggiunge Vacchi – con linee di prodotto che nel primo trimestre hanno registrato incrementi fino al 30% rispetto sia al 2020, sia al 2019. Quanto agli ordini, l’aumento è del 55% rispetto allo scorso anno e del 35% rispetto a due anni fa » . Risultati che riflettono, secondo il manager, gli investimen­ti sostenuti lo scorso anno, nonostante la pandemia. Circa 10 milioni destinati a migliorare la capacità produttiva, rafforzare la rete distributi­va ( con 16 nuovi punti vendita Febal Casa in Italia nel 2020, a cui se ne aggiungera­nno altri 20 quest’anno), allo sviluppo del prodotto e

Vacchi: Il nostro obiettivo è dare vita a un grande polo dell’arredament­o a matrice familiare

alla trasformaz­ione digitale. Investimen­ti che proseguira­nno anche nel 2021, in linea con quanto previsto dal piano quinquenna­le.

Il digitale, in particolar­e, che assorbe circa il 20% di questi investimen­ti, ha registrato nel 2020 una forte accelerazi­one, spiega il presidente del gruppo, Emanuel Colombini. « Abbiamo lavorato per mettere a punto un sistema di customer ustomer journey in grado di accompagna­re il cliente dalle nostre piattaform­e social o dal sito web fino al punto di vendita fisico » , precisa l’imprendito­re. Un’integrazio­ne virtuale- fisico sviluppato in particolar­e sul marchio Febal Casa, che si sta dimostrand­o efficace: « Il digitale per noi è una costellazi­one di strumenti che coinvolgon­o il cliente nella conoscenza del nostro brand, attraverso un’esperienza su diverse piattaform­e, per poi portarlo nel negozio fisico » . Sul fronte e- commerce, « siamo ancora agli albori – spiega il presidente –. Non escludiamo che in futuro possa esserci una piccola parte di vendite online, soprattutt­o per qualche oggetto più semplice. Ma noi produciamo sistemi complessi, che hanno bisogno del supporto dei nostri dealer e rivenditor­i, all’interno dei punti vendita » .

Infine, il piano strategico prevede un importante capitolo internazio­nalizzazio­ne che, nel 2021, si concretizz­erà attraverso investimen­ti in Cina, dove il gruppo è già presente con una filiale, e negli Stati Uniti, dove presto ne verrà aperta una.

 ??  ?? Matrice familiare. Lo stabilimen­to di Colombini, a San Marino. L’azienda, fondata nel 1965, oggi è un gruppo che comprende i marchi Colombini Casa, Febal Casa e Rossana
Matrice familiare. Lo stabilimen­to di Colombini, a San Marino. L’azienda, fondata nel 1965, oggi è un gruppo che comprende i marchi Colombini Casa, Febal Casa e Rossana
 ??  ?? EMANUEL COLOMBINI Presidente del gruppo, la cui proprietà è al 100% in mano alla
famiglia
EMANUEL COLOMBINI Presidente del gruppo, la cui proprietà è al 100% in mano alla famiglia
 ??  ?? GIOVANNI BATTISTA VACCHI Amministra­tore
delegato del gruppo di San
Marino dal novembre del 2019
GIOVANNI BATTISTA VACCHI Amministra­tore delegato del gruppo di San Marino dal novembre del 2019

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy