A marzo battuta d’arresto per la corsa dei depositi BTp Futura a 3,6 miliardi
La corsa a lasciare i soldi sui depositi segna un primo rallentamento dopo mesi di continua crescita. A fine marzo le consistenze sui depositi ammontavano a 1748 miliardi contro i 1752 miliardi del mese precedente. L’aumento anno su anno è sempre significativo, pari al 9,2 per cento, ma è comunque inferiore alla variazione registrata a febbraio, con un incremento del 10,6 per cento. Sono solo piccoli movimenti, una differenza di 4 miliardi su un monte di oltre 1740 miliardi, ma forse sono l’inizio di un processo che presto potrebbe diventare un’inversione di tendenza. Frattanto la seconda giornata di raccolta ordini per il Btp Futura le richieste dal retail hanno raggiunto un valore di 1,39 miliardi di euro con 35.409 contratti: sommata alle richieste per 2,28 miliardi di lunedì, in due giorni il nuovo Btp ha raggiunto 3,67 miliardi di sottoscrizioni.
Di pari passo procede la lenta ma progressiva ripresa degli investimenti da parte delle imprese, soprattutto nel settore industriale, con fondi che vengono reperiti attraverso i prestiti ma anche ricorrendo all’utilizzo della liquidità parcheggiata sui conti. L’analisi puntuale dei dati emerge, come ogni mese, dal bollettino dell’Abi dal quale si evince anche che sempre nello stesso mese hanno ripresa quota gli impieghi, saliti a quota 1.716 miliardi, con una variazione anno su anno del 3 per cento.
Sempre nel mese di marzo emergono in nuce i primi segnali di quella restrizione delle condizioni del credito evidenziata ieri dalla Banca d’Italia. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato pari all’ 1,2% contro l’ 1,15% del mese precedente; il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato all' 1,37%, in accelerazione rispetto all’ 1,3% di febbraio. L’erogazione del credito continua ad andare avanti a ritmo sostenuto. A marzo 2021 i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati del 4,5% rispetto a un anno fa. A febbraio 2021, per i prestiti alle imprese si è registrato un aumento del 7,6% su base annua. L’aumento è stato del 2,4% per i prestiti alle famiglie. A trainare c’è la spinta delle garanzie sui finanziamenti introdotte dai decreti Cura Italia e Liquidità per sostenere le imprese.
Le sofferenze nette - cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse - a febbraio 2021 ammontavano a 20,1 miliardi di euro, in riduzione rispetto ai 26,4 miliardi di febbraio 2020 (- 6,3 miliardi pari a - 23,8%) e ai 33,6 miliardi di febbraio 2019 (- 13,5 miliardi pari a - 40,2%).
A marzo la raccolta complessiva ( depositi da clientela residente e obbligazioni) risultava in crescita del + 7,1% su base annua. La raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è scesa, negli ultimi 12 mesi, di circa 17 miliardi di euro (- 7,2%) anche tra febbraio e marzo è tornata a salire da 214 a 216 miliardi.