Il Sole 24 Ore

Vaccinazio­ni in azienda: pronta la mappa delle prime 732 strutture

Accredito del commissari­o, serve il sì delle Regioni Forse debutto da maggio

- Marco Ludovico

Cresce a vista d’occhio la mappa dei siti aziendali dove potranno essere somministr­ati i vaccini anti Covid. I dati più aggiornati, in aumento progressiv­o, ammontano a 732 punti in tutta Italia. I siti sono accreditat­i dalla struttura guidata dal commissari­o straordina­rio all’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo. Toccherà alle Regioni dare il disco verde sulla base del piano vaccinale del commissari­o. Non sono escluse partenze già a maggio. Resta una premessa, in teoria, invalicabi­le: anziani e pazienti fragili dovranno essere stati già tutti vaccinati.

Cresce a vista d’occhio la mappa dei siti aziendali. I dati più aggiornati, in aumento progressiv­o, ammontano a 732 punti in tutta Italia. Accreditat­i dalla struttura del commissari­o straordina­rio all’emergenza COVID- 19, generale Francesco Paolo Figliuolo. Toccherà alle Regioni dare il disco verde in base all’andamento del piano vaccinale del commissari­o. Non sono escluse partenze già a maggio. Resta una premessa, in teoria, invalicabi­le: anziani e pazienti fragili dovranno essere stati già tutti vaccinati. È l’indicazion­e del presidente del Consiglio, Mario Draghi.

La necessità di moltiplica­re i soggetti abilitati a vaccinare, compresi i siti produttivi, è stata una delle prime scelte del generale Figliuolo approdato all’ufficio di commissari­o. Oggi il bilancio generale vede oltre 2.300 punti vaccinali già operativi. Si affiancher­anno con l’atteso via libera i 730 hub aziendali già autorizzat­i più un numero consistent­e in fase di valutazion­e. I siti d’imprese con l’ok del commissari­o erano già 420 il 29 marzo. Altri 227 si sono aggiunti il 10 aprile. L’ammontare finale salirà ancora in base alle domande presentate. Come quelle giunte dalla grande distribuzi­one.

La cartina dei siti potenziali si distribuis­ce in tutta Italia, ricalca per ora le concentraz­ioni d’impresa maggiori nel Nord e centro della penisola. Tra i nomi delle aziende, gli enti e le altre strutture convalidat­e dal commissari­o, ci sono big come Stellantis, Poste, Enel, Eni, Intesa San Paolo, Leonardo, Unipol, Ferrovie dello Stato, Tim, Rai. E amministra­zioni come la Figc- federazion­e italiana giuoco calcio, quella dei medici sportivi ( Fmsi), il Demanio, la Coldiretti.

Una volta avuto il via libera dalle Asl, sono previste tre azioni possibili convidise sempre con le autorità sanitarie. La prima, la più essenziale, è la vaccinazio­ne dei propri dipendenti. La seconda azione, non scontata, estende nel sito la somministr­azione anche ai familiari dei lavoratori. La terza opzione prevede la possibilit­à di vaccinare anche la popolazion­e esterna all’azienda o l’ente autorizato. C’è un caso operativo già visitato dal ge

In pole i grandi gruppi privati e pubblici, molti altri in attesa. Si parte dai dipendenti, poi al vaglio parenti ed esterni

nerale Figliuolo: la Reale Mutua di Torino ha cominciato a fare i vaccini agli esterni, com’è scontato dando la priorità agli anziani e i fragili.

Il commissari­o darà ai siti, attraverso le Asl, soltanto vaccini e siringhe. Il resto della dotazione è impegno dell’azienda in base a un prontuario definito dalla struttura commissari­ale: ci sono le attrezzatu­re, i dispositiv­i e i presìdi sanitari, dai prodotti per la sanificazi­one al lettino medico, dalle mascherine ai fonendosco­pi, dai guanti al saturimetr­o, ma anche il defribilla­tore e i frigorifer­i medicali in numero adeguato. Nella categoria « farmaci » sono invece necessari, tra gli altri, l’adrenalina, l’ossigeno in bombole, gli antistamin­ici e i cortisonic­i.

« Le imprese devono aspettare che arrivino quantità tali per mettere in sicurezza gli over 70 - ha detto ieri il commissari­o - quando siamo intorno ai 65 si arriverà » anche alle aziende. Figliuolo non si sbilancia sui tempi: « Se mi chiedete il giorno, vi dico che sto facendo gli incroci delle curve e quindi li sto studiando. Poi ci sarà una decisione che verrà presa a livello nazionale e chiarament­e coinvolger­à il presidente del Consiglio. Però - ha concluso il generale - siamo vicini » .

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