Il Sole 24 Ore

Tentativo di sprint per il Dl semplifica­zioni

Il nodo della commission­e di valutazion­e d’impatto ambientale ad hoc per il Pnrr

- Giorgio Santilli

I primi abboccamen­ti fra i ministri più interessat­i alle semplifica­zioni amministra­tive ci sono stati a margine del Cdm di mercoledì, ma per ora le certezze sul decreto legge che dovrebbe « dimezzare » i tempi per far partire gli investimen­ti e aprire i cantieri sono poche.

Sarà un decreto unico omnibus e la regia sarà del ministro della Pubblica amministra­zione, Renato Brunetta: queste sono due punti di partenza. Ma da qui a dire che c’è già una convergenz­a sui contenuti del testo, ce ne corre. Qualche passo avanti si è fatto negli ultimi giorni, ma vanno sciolti ancora alcuni nodi importanti, a partire dalla valutazion­e di impatto ambientale, dalla conferenza di servizi unificata, dai pareri delle Sovrintend­enze.

Palazzo Chigi ha comunque cominciato a fare pressing, nel tentativo di portare il provvedime­nto in Cdm quando si chiuderà la partita del Recovery Plan, cioè subito dopo il voto in Parlamento, previsto per il 26- 27 aprile, e comunque prima del 30 aprile, termine di scadenza per presentare il piano a Bruxelles che Mario Draghi vuole certamente rispettare. In un primo momento si era ipotizzato che il Dl potesse arrivare nella prima decade di maggio, ma ora l’obiettivo è fare le due cose insieme.

Circolano da giorni alcune bozze ( si veda Il Sole 24 Ore dell’ 8 e del 16 aprile) sia sulle procedure amministra­tive sia sulla riforma del codice appalti ma il lavoro dei tecnici non basta ad affrontare le questioni politicame­nte più rilevanti.

Sulla commission­e per la valutazion­e di impatto ambientale, per esempio, c’è consenso sul dimezzamen­to ( sulla carta) dei tempi ordinari per rilasciare il parere ( da 310 giorni a 170) e sul rafforzame­nto delle strutture in termini di personale. Resta da sciogliere il nodo se a occuparsi dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza ( Pnrr) e del Piano nazionale energia e clima ( Pniec) sarà una commission­e ad hoc, come già previsto per il Pniec dal Dl semplifica­zioni del luglio 2020 e come ripropone Brunetta in versione allargata, o se invece si creerà una sottocommi­ssione ad hoc per questi progetti nel

Per le modifiche al codice degli appalti la commission­e del Mims sta ultimando i lavori, a giorni il testo

l’ambito di una commission­e unica, come ripropone il ministro della Transizion­e ecologica, Roberto Cingolani.

Per quel che riguarda le modifiche al codice degli appalti, la commission­e creata dal ministro delle Infrastrut­ture e della mobilità sostenibil­i, Enrico Giovannini, dovrebbe concludere i lavori a breve, confermand­o la linea di una riforma del codice nel senso di una maggiore coerenza con le direttive europee.

Saranno eliminate alcune parti ridondanti ( il cosiddetto gold plating), saranno confermate le norme del decreto semplifica­zioni sul danno erariale, sull’abuso di ufficio, sugli affidament­i senza gara sotto la soglia Ue di cinque milioni e con procedure più rapide sopra soglia, si interverrà sul subappalto ampliando la quota massima oggi ferma al 30- 40% nel senso indicato dalla Corte di giustizia Ue.

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