Il Sole 24 Ore

Dal calo delle moratorie segnali di ripresa da imprese e famiglie

La consistenz­a dei mutui sospesi è passata da 280 miliardi del marzo 2020 a 158 miliardi del 9 aprile 2021. Un segnale che sempre più aziende stanno cominciand­o a ripagare le rate

- Laura Serafini

Il contatore delle moratorie continua a segnalare che sempre più imprese cominciano a ripagare le rate. Il dato impression­ante, anche se coerente con i segnali di ripresa delle attività produttive delle ultime settimane, è relativo alla velocità e alle dimensioni con le quali il fenomeno si sta manifestan­do.

L’aggiorname­nto sull’andamento delle misure a supporto delle imprese fornito mercoledì dalla Task Force sulla liquidità rivela che nell’arco di due sole settimane sono stati ripresi i pagamenti su 15 miliardi di moratorie. La consistenz­a dei mutui oggetto di sospension­e è passata da 280 miliardi del marzo 2020 a 173 miliardi del 26 marzo scorso ed è scesa a 158 miliardi nella rilevazion­e del 9 aprile. Di queste, le moratorie verso le imprese nello stesso periodo è pari a 123 miliardi.

È molto probabile che da qui al 30 giugno, quando è fissata la scadenza delle moratorie garantite al 33 per cento dallo Stato, un’ulteriore quota sostanzios­a di pagamenti sarà ripresa. Un trend che è molto importante in questa fase, perchè il ministero dell’Economia sta lavorando al decreto con il quale dovranno essere prorogate fino a fine anno sia le moratorie che i prestiti garantiti dallo Stato, come peraltro già previsto nel Def.

Negli ultimi mesi l’ammontare dei mutui sospesi rispetto allo scorso anno si è quasi dimezzato. Anche se le moratorie garantite, quelle che il governo intende prorogare e che hanno un costo in termini di accantonam­ento in bilancio, sono rimaste comunque consistent­i passando da 162 miliardi di marzo 2020 a 126 miliardi. L’onere per le casse pubbliche di una proroga di altri sei mesi dovrebbe attestarsi a questo punto attorno a 700 milioni. Ma non è da escludere che si decida la proroga stimando un onere un po’ più basso, proprio perchè nei prossimi due mesi potrebbero riprendere molti altri pagamenti. Si è ovviamente ridotto anche il numero di coloro che avevano fatto richiesta della sospension­e, passando da 2,7 milioni dello scorso anno a 1,5 milioni, anche in questo caso quasi la metà. Anche le moratorie sui mutui per le famiglie hanno segnato una riduzione consistent­e: quelle del fondo Gasparrini, con un tetto fino a 400 mila euro e ampliato con le misure Covid alle partite Iva che hanno subito un calo del fatturato del 30%, sono scese da 13 miliardi di marzo 2020 a 6 miliardi, mentre le sospension­i ai sensi dell’Accordo Abi famigliere sono passate da 25 a 6 miiardi.

I numeri annunciati mercoledì evidenzian­o che invece il trend di crescita dei prestiti garantiti resta molto sostenuto: questi finanziame­nti al 9 aprile avevano superato la soglia dei 155 miliardi, ormai allo stesso livello delle moratorie. La platea dei richiedent­i ha raggiunto quasi quota 2 milioni ( 1,88 milioni)

Anche i prestiti garantiti da Sace sono in aumento e hanno raggiunto quota 22,8 miliardi di euro. Le domande per i prestiti entro i 30 mila euro sono pari a 1,12 milioni e ormai sono stabili su un valore attorno a 22 miliardi di euro.

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