Bassi costi e semplicità: così è nato il successo globale dei fondi passivi
Settore tra i più trasparenti Spesso i rendimenti sono più elevati delle gestioni
Sono stati uno degli strumenti finanziari di maggior successo dell’ultimo ventennio, portando anche ai piccoli investitori liquidità, diversificazione e accesso a basso costo a una vasta gamma di asset class. Nonostante le ripetute crisi che si sono abbattute sui mercati finanziari con l’avvento del nuovo millennio, l’aumento delle masse in gestione degli Etf e l’ampliamento del numero e delle tipologie di utilizzatori finali è continuato senza soste. E, in buona parte dei casi, i rendimenti sono risultati perfino superiori a quelli delle gestioni, anche per i costi di gran lunga minori.
Nel corso degli anni per gli Etf le prove d’esame non sono mancate: dall’iniziale reticenza delle banche tradizionali a proporli ai loro clienti, agli allarmi che a livello internazionale vengono ormai puntualmente lanciati sui loro rischi sistemici. Eppure gli Etf fanno solo quello che dicono e con la massima trasparenza replicano passivamente l’andamento dell’indice sottostante. Un investitore che acquista un Etf sullo S& P 500 sa cosa sta comprando: se l’indice sale il valore del suo investimento si apprezza e viceversa. Nè più nè meno.
Gli Etf non hanno gli ampi margini di manovra che invece hanno i gestori dei fondi comuni nel scegliere i titoli da inserire in portafoglio. Quest’ultimi - seppur concorrenti - sono anche tra i principali utilizzatori degli Etf.
È sufficiente scorrere l’elenco dei titoli presenti nei portafogli dei fondi per scorgere anche tra le prime posizioni nomi di Etf che consentono al gestore di esporsi a determinati mercati con una singola operazione. Sono quindi i gestori i primi che si avvantaggiano dei bassi costi dei cosiddetti fondi ” clone”. Bassi costi degli Etf che hanno contribuito ad apportare una sana concorrenza in tutto il settore del risparmio gestito.
Infine è bene ricordare che no
Solo il 5% di tutti gli investimenti azionari è nei portafogli degli Etf, il restante 95% è gestito dai fondi comuni
nostante il successo degli ultimi anni, ad oggi solo meno del 5% di tutti gli investimenti azionari è nei portafogli degli Etf, il restante 95% è invece gestito con fondi comuni tradizionali, mandati di gestione e altre forme di investimento.
Il settore degli Etf ha sicuramente ampi spazi di crescita, è ben regolamentato ed è anche più trasparente dei fondi comuni tradizionali. Ma è ancora lontano il giorno in cui il business degli Etf potrà diventare così grande da creare inefficienze sui mercati a livello sistemico. Tuttavia su alcuni segmenti di mercato possono creare delle distorsioni, soprattutto se i gestori continuano a utilizzarli a mani basse.