Csm, ok a sorpresa alla proposta Cartabia
Al Csm trova un inaspettato gradimento la proposta, per adesso solo abbozzata, delle ministra della Giustizia Marta Cartabia di un rinnovo solo parziale, il 50%, e biennale dei consiglieri, sia laici sia togati. A proporre l’emendamento, nel contesto dei pareri che il plenum ha votato alla proposta Bonafede ( assunta in commissione Giustizia della Camera come testo base), sono stati i laici compatti, ma poi i togati ( non tutti) si sono aggregati. Alla fine i voti a favore sono stati 13, 7 quelli contrari e 5 gli astenuti ( tra i quali il pg della Cassazione Giovanni Salvi). La presa di posizione del Consiglio, per ora almeno, suona soprattutto a titolo di endorsment visto che Cartabia il tema l’ha solo esposto in Parlamento, mettendo poi in campo una commissione presieduta da Massimo Luciani per articolare un intervento organico sull’ordinamento giudiziario. Però, le preoccupazioni dei contrari sono per una limitazione della presenza delle minoranze in Consiglio, anche perché a mancare è chiarezza sul sistema elettorale.
A non piacere di certo al Consiglio è del resto il meccanismo messo a punto dall’ex ministro Alfonso Bonafede, per tagliare le unghie alle correnti sulla scia delle polemiche seguite al deflagrare del caso Palamara. La bocciatura del plenum sottolinea che il rafforzamento del legame con i territori rischia di sostituire allo strapotere delle correnti nella selezione dei candidati, quello delle satrapie locali.