Il Sole 24 Ore

Ossigeno, 300 milioni per adeguare le strutture sanitarie

- — Cristina Casadei

Servono 300 milioni di euro in cinque anni ( 2021- 2026) per potenziare gli impianti di stoccaggio, erogazione e distribuzi­one dell’ossigeno medicinale nelle strutture sanitarie, siano esse ospedali o Rsa ( residenze sanitarie assistenzi­ali). La stima è stata fatta da Federchimi­ca-Assogastec­nici da cui arriva la richiesta che, nel cluster innovazion­e ricerca e digitalizz­azione dell’assistenza sanitaria della missione salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza, siano previsti investimen­ti per attrezzare un numero adeguato di posti letto per sostenere possibili ondate pandemiche e gestire in modo appropriat­o l’attività ordinaria. Con la pandemia, come ricorda Federchimi­ca-Assogastec­nici, i fabbisogni di ossigeno medicinale sono decuplicat­i rispetto al normale e questo farmaco si è rivelato un bene essenziale. Le società fornitrici hanno garantito la massima disponibil­ità sia in strutture pubbliche sia private, con installazi­oni di impianti provvisori, realizzati in emergenza. Adesso però è il momento di adeguare struttural­mente tutti gli impianti, anche per non correre il rischio di incidenti, già peraltro accaduti in altri paesi.

Qualche numero per capire meglio. Il settore, attraverso la sua filiera che conta 150 officine farmaceuti­che, nel solo 2020 ha consegnato agli ospedali 160 milioni di litri di ossigeno liquido medicinale, anche attraverso le bombole e i piccoli contenitor­i criogenici, oltre a quelli grandi: di questi ultimi, solo nell’anno della pandemia, negli ospedali, ne sono stati installati 300 in più. L’emergenza sanitaria ha costretto gran parte degli ospedali ad attrezzare rapidament­e gli impianti per adeguare le centrali e le linee di distribuzi­one: nei picchi di diffusione della pandemia ci sono stati circa 35mila pazienti Covid ricoverati in strutture ospedalier­e e 4mila nelle terapie intensive, spiegano da Federchimi­ca- Assogastec­nici. Al netto degli interventi per tamponare l’emergenza che hanno portato a realizzare e riadattare 3mila posti letto, il sistema sanitario ha però dovuto occupare 30mila posti letto ordinari, non attrezzati per fare fronte agli alti flussi di ossigeno medicinale, richiesti per trattare i pazienti Covid. Il piano di potenziame­nto dovrebbe quindi prevedere la realizzazi­one e il rifaciment­o di impianti di distribuzi­one dell’ossigeno medicinale per almeno 30mila posti letto. A cui andranno aggiunti quelli per le Rsa, almeno 40mila.

Rimane da chiudere, infine, il capitolo della semplifica­zione delle procedure. Durante l’emergenza, Aifa ha supportato lo sforzo del settore consentend­o alcune deroghe regolatori­e, avvenute sempre nel rispetto dei requisiti di qualità e sicurezza. Questo ha permesso alle imprese di alleggerir­si di una burocrazia molto rigida e severa che, in Italia, rende le attività più complesse, macchinose e inefficien­ti rispetto ad altri paesi dell’Unione. Proprio per questo Federchimi­caAssogast­ecnici chiede che queste deroghe – che rappresent­ano la normale operativit­à di altri paesi della Ue - siano confermate anche una volta che saremo fuori dalla pandemia.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy