145% L’AUMENTO DEGLI SPUMANTI
Dall’Argentina verso l’Inghilterra, mentre quelli australiani hanno registrato un incremento del 32% comparto spumanti.
A trarre vantaggio dal macigno delle barriere non tariffarie piombate sul vino italiano - e più in generale europeo, cioè anche francese e spagnolo - sarebbero soprattutto i più rampanti tra i produttori extraeuropei: « Secondo i nostri dati - dice Fargione - le importazioni di vino del Regno Unito sono cresciute del 25% dall’Australia e dall’Argentina, del 9% dagli Stati Uniti e del 5% dalla Nuova Zelanda. Per quanto riguarda il solo comparto delle bollicine, se gli acquisti inglesi dall’Europa sono calati complessivamente del 5%, quelli extraeuropei sono aumentati del 7%: è vero che partono da livelli bassi, ma gli spumanti argentini nel Regno Unito sono cresciuti del 145% e quelli australiani del 32% » .
Proprio nella categoria delle bollicine rientra il Prosecco, uno dei vini italiani più venduti in Gran Bretagna, più o meno 100 milioni di bottiglie: « La scorsa estate avevamo un po’ recuperato con le vendite a Londra - racconta Giorgio Polegato, produttore del Prosecco Astoria - poi la City si è di nuovo spopolata con lo smartworking. E ora il nostro vino ci mette il doppio del tempo per arrivare Oltremanica. la burocrazia è un ostacolo e i contratti inglesi sono già molto tirati sui prezzi, difficile scaricare i costi sugli importatori » .
Al Consorzio per la tutela del Prosecco Doc di Treviso, però, smentiscono: nel 2020 la flessione delle vendite in Gran Bretagna è stata solo dello 0,9%. Quello