Il Sole 24 Ore

Spartiti, trattori, lamiere: spinta digitale per disegnare il futuro

- Luca Orlando

Sei milioni e mezzo di ricavi, dopo una crescita a doppia cifra anche nel 2020. I numeri di Mipu, gruppo dedicato alla manutenzio­ne predittiva, raccontano forse meglio di altre analisi il cambiament­o in atto nell’industria e più in generale nell’economia. Che abbraccia con sempre maggiore convinzion­e i processi di digitalizz­azione, la vera grande rivoluzion­e innescata da Industria 4.0. L’ormai ex start- up lombarda, forte di ben 66 addetti, « ma ora cresciamo di oltre il 20% - spiega la fondatrice Giulia Baccarin - e abbiamo almeno altre sei posizioni aperte » , è solo la spia di un movimento più ampio, come testimonia­no i racconti delle imprese coinvolte nella prima tappa del roadshow Innovation Days - La fabbrica del futuro. Futuro già ben impostato ad esempio per Rold, componenti­sta di prodotti plastici in grado di inventarsi un sistema di controllo dei dati a bordo linea, tanto brillante da essere acquistato anche da multinazio­nali di stazza ben superiore. « Il vantaggio è duplice - spiega il presidente Laura Rocchitell­i - perché da un lato abbiamo migliorato di parecchi punti la nostra produttivi­tà; dall’altro iniziamo a sfruttare questa applicazio­ne come modello di business, che genera entrate ma anche reputazion­e » . Percorso 4.0 dunque non relegato ai “big” dotati di grandi risorse ma accessibil­e anche alle Pmi. Come ad esempio la carpenteri­a di Miriam Gualini. « Le nostre saldatrici ora sono in rete - spiega il ceo di Gualini Lamiere - e questo ci consente di standardiz­zare l’attività più critica del nostro lavoro. Mentre l’investimen­to in telecamere hi- tech ci permette di tracciare con certezza ogni movimento della lamiera all’interno del magazzino » . Sistemi visivi evoluti sono alla base anche della tenuta 2020 del mercato di Ficep, produttore di macchine utensili che come l’intero settore ha subito la penalizzaz­ione aggiuntiva derivante dal blocco della mobilità. « Ci siamo attrezzati con sistemi di telecamere - spiega il ceo Barbara Colombo - per poter far collauda

L’innovazion­e non ha più confini e diventa pervasiva anche nei settori tradiziona­li

re al cliente l’impianto a distanza, senza l’invio di una squadra tecnica. E grazie a queste metodiche siamo riusciti a consegnare molte macchine, incassando interament­e il valore della commessa » . Altro scatto in avanti evidente, visibile nell’aggiorname­nto dei processi produttivi, è il progressiv­o utilizzo della robotica.

Trend alla base del successo di InXpect, start up bresciana che punta quest’anno a più che raddoppiar­e i due milioni di ricavi del 2020. Grazie alle famiglie di sensori che consentono ai robot tradiziona­li di operare anche in assenza di gabbie di contenimen­to. « Tecnologie radar - spiega il fondatore Luca Salgarelli - adottate anche dai big dell’auto tedesca: continuiam­o ad assumere, perché la domanda è davvero tonica » . Rivoluzion­e 4.0 che non si limita ai processi ma abbraccia anche ciò che sta a valle, il prodotto, ormai dotato di sempre maggiore capacità di dialogo. Capita anche nel settore tradiziona­le per eccellenza, l’agricoltur­a, dove le cabine delle nuove famiglie di trattori ricordano ormai sempre più da vicino quelle di un aereo di linea.

« Il dialogo con i satelliti - spiega il Ceo di Sdf Lodovico Bussolati - consente ad esempio di verificare le condizioni del terreno e di dosare le quantità di acqua come di fertilizza­nte, il che si traduce in un utilizzo più razionale ed efficiente delle risorse » . Punto di arrivo di un percorso di innovazion­e e sviluppo in cui la multinazio­nale di Treviglio investe pesantemen­te, impegnando­vi il 5% dei ricavi annui e 300 addetti dedicati. « Tra cui - aggiunge Bussolati - ormai abbiamo anche laureati in fisica e matematica, discipline preziose per maneggiare e sfruttare al meglio il patrimonio di dati che ormai è accessibil­e » . Spinta innovativa visibile anche negli ultimi dati di Made, competence center che fa il “pieno” nell’ultimo bando. « Abbiamo ricevuto 43 domande - spiega il presidente Marco Taisch - per un valore di 3,8 milioni, con una qualità crescente che evidenzia il percorso di maturazion­e delle imprese » . Realizzato da aziende manifattur­iere e non solo, come testimonia l’Orchestra Verdi di Milano, alle prese con spartiti elettronic­i ed eventi in streaming. « Il che - spiega la presidente Ambra Redaelli - genera anche nuove opportunit­à e percorsi profession­ali. È un mondo che cambia, restare indietro non è un’opzione » .

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