Il Sole 24 Ore

Credit Suisse ora puntella il capitale

Manovra da 1,5 miliardi per smaltire gli effetti dei casi Archegos e Greensill

- Lino Terlizzi

I conti del Credit Suisse nel primo trimestre si sono chiusi con una perdita netta di 252 milioni di franchi ( circa 230 milioni di euro), contro un utile netto di 1,3 miliardi di franchi un anno prima. La perdita ante imposte è di 757 milioni di franchi, minore rispetto ai circa 900 milioni di franchi ipotizzati dalla banca elvetica all'inizio di questo mese. Il rosso nei conti trimestral­i viene dalla vicenda degli investimen­ti legati al fondo- family office americano Archegos; prima c’era stata anche la vicenda della finanziari­a anglo- australian­a Greensill.

La caduta di Archegos, in particolar­e, ha pesato sin qui sui risultati della banca svizzera in ragione di circa 4,4 miliardi di franchi. I vertici di Credit Suisse si attendono in questo capitolo ulteriori oneri per circa 600 milioni di franchi. Credit Suisse è per ora la banca più colpita in questa vicenda; la giapponese Nomura ha annunciato sin qui oneri per 2 miliardi di dollari, l'americana Morgan Stanley per 900 milioni di dollari.

Senza le vicende Archegos e Greensill, il gruppo bancario svizzero avrebbe messo in archivio un buon trimestre, con un utile prima delle imposte di 3,6 miliardi di franchi, superiore ai 3,5 miliardi dell'intero 2020. Il ceo Thomas Gottstein ha parlato di una performanc­e finanziari­a forte in tutte le divisioni, sostenuta da solidi risultati in Svizzera e da una forte crescita in Asia e nell'investment banking. La banca elvetica, che ha come business centrale la gestione di patrimoni, ha registrato un afflusso netto di capitali di 28,4 miliardi di franchi; i patrimoni gestiti dal gruppo erano a fine marzo a 1596 miliardi di franchi, contro i 1512 di fine 2020.

La perdita trimestral­e ha peggiorato la capitalizz­azione. Il coefficien­te CET1 è sceso al 12,2%, contro il 12,9% di fine dicembre, mentre il CET 1 leverage ratio è sceso al 3,8%, dal 4,4%. Per rafforzare i mezzi propri, la banca ha annunciato di voler raccoglier­e circa 1,7 miliardi di franchi attraverso due emissioni di obbligazio­ni convertibi­li.

La Finma, autorità elvetica di vigilanza sui mercati, ha intanto reso nota l’apertura di una seconda indagine nei confronti di Credit Suisse, dopo quella annunciata in marzo in relazione alla vicenda della liquidazio­ne di Greensill. In questo caso il faro Finma sarà sulla vicenda Archegos e sui relativi indizi di lacune nella gestione dei rischi da parte della banca. Credit Suisse nelle scorse settimane ha rimosso dai rispettivi incarichi il top manager dell'investment banking Brian Chin e la responsabi­le della gestione rischi Lara Warner.

Il titolo Credit Suisse dopo l’annuncio dei dati è sceso ancora e ha chiuso la seduta con un ribasso del 2,1%, a 9,18 franchi; l’azione della banca era attorno ai 13 franchi ad inizio anno. Se da un lato la perdita trimestral­e inferiore alle attese ha ben impression­ato, dall’altro l’aumento di capitale e la nuova indagine Finma hanno suscitato perplessit­à e timori in una parte degli investitor­i.

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