Il Sole 24 Ore

Enpam ( medici), nel 2020 saldo previdenzi­ale positivo per 852 milioni

Il patrimonio sale a 24 miliardi, senza contare le plusvalenz­e potenziali

- Federica Micardi

Il bilancio di Enpam, l’ente di previdenza di medici e odontoiatr­i, chiude l’anno 2020 con un avanzo della gestione previdenzi­ale di 852 milioni di euro e un patrimonio di 24 miliardi.

« Un risultato migliore del previsto – commenta il presidente Enpam Alberto Oliveti – il patrimonio è cresciuto del 5,5% arrivando a 24 miliardi, e se guardiamo al suo valore di mercato includendo i 2 miliardi di plusvalenz­e implicite che nel patrimonio civilistic­o non risultano, arriviamo a 26 miliardi » . L’ente ha risorse per pagare undici anni di pensioni nell’ipotesi teorica di azzerament­o delle entrate, mentre la legge chiede, come margine di sicurezza, una copertura di cinque anni.

Va ricordato che la Corte dei conti in base ai bilanci 2008 e 2009 di Enpam aveva previsto un disavanzo della gestione previdenzi­ale ( uscite per prestazion­i maggiori rispetto alle entrate per contributi) proprio nel 2020, a causa anche della cosiddetta “gobba previdenzi­ale” rappresent­ata dall’uscita dal mercato del lavoro dei baby- boomers, un esodo che rischiava di mettere in crisi i conti dell’ente. Un pericolo scampato grazie agli interventi messi in campo da Enpam « abbiamo fatto una riforma importante sotto l’egida Fornero – ricorda Oliveti – intervenen­do sulle tre leve a nostra disposizio­ne: contributi, prestazion­i ed età pensionabi­le. I contributi sono aumentati, sono stati alzati di almeno due anni i limiti di età, inoltre è stata un po’ ridotta la premialità previdenzi­ale; in questo modo abbiamo ridotto la gobba previdenzi­ale distribuen­done gli effetti in un arco temporale maggiore » .

Tornando al bilancio, Enpam ha incassato contributi previdenzi­ali per 3,235 miliardi di euro, ed erogato per le prestazion­i 2,383 miliardi. Il saldo positivo della sola gestione previdenzi­ale di 852 milioni di euro, è più basso rispetto al saldo 2019 pari a un miliardo. Questo perché le prestazion­i hanno subito un aumento di circa 414 milioni di euro anche per gli aiuti messi in campo per fronteggia­re gli effetti del lock down, il bonus Enpam per esempio, è “costato” 175 milioni.

Buone anche le performanc­e sugli investimen­ti: nel 2020 si è registrato un risultato netto positivo superiore a 435 milioni di euro, tra gestione patrimonia­le mobiliare e immobiliar­e. Il tutto - sottolinea­no dall’ente - in un anno in cui i mercati finanziari hanno registrato un andamento circa quattro volte inferiore a quello del 2019. Per Oliveti « si tratta di un risultato finanziari­o soddisface­nte anche perché abbiamo corso pochissimi rischi in un anno così delicato » .

Resta il tasto dolens della tas

‘ Oliveti: « Grazie alle riforme abbiamo evitato il saldo negativo previsto nel 2020 da Corte conti

» sazione « Abbiamo versato all’erario 186 milioni in tasse » sottolinea Oliveti che da anni si batte perché le Casse abbiano una tassazione in linea con gli altri Stati europei, mentre in Italia per i rendimenti finanziari vengono tassati al 26% alla pari di qualsiasi altro investitor­e speculativ­o.

L’anno del Covid ha accelerato una tendenza che già era in atto accentuand­o le politiche di welfare e tendendo verso una circolarit­à tra generazion­i, « da un lato – evidenzia Oliveti – guardiamo con attenzione agli studenti, fin dal quinto anno del percorso di laurea in medicina ( se si preiscrivo­no hanno diritto a una serie di servizi assistenzi­ali ma soprattutt­o maturano due annualità previdenzi­ali al costo di 120 euro l’anno) dall’altro abbiamo introdotto un welfare profession­ale che funge da vero e proprio ammortizza­tore lavorativo » .

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