Il Sole 24 Ore

Rca, non risarciti i nipoti esclusi dal testamento

La non menzione è indizio dell’assenza di un legame con la vittima di incidente

- Patrizia Maciocchi

L’assicurazi­one non risarcisce i danni ai nipoti esclusi dal testamento dalla zia morta in un incidente stradale. La mancata consideraz­ione nelle ultime volontà della vittima è, infatti, l’indizio dell’assenza di un legame con i parenti non ricordati in un testamento nel quale veniva menzionato, come erede universale, un solo nipote, anche lui deceduto. La Corte di cassazione ( sentenza 10583) affronta il tema, molto dibattuto, del diritto al risarcimen­to da parte delle compagnie in favore dei congiunti in caso di polizze stipulate per la responsabi­lità civile auto. Nella vicenda esaminata i tre nipoti, ai quali in primo grado era stato riconosciu­to un risarcimen­to di circa 270 mila euro, avevano fatto ricorso contro la decisione della Corte d’Appello di escludere in loro favore qualunque somma a titolo di risarcimen­to personale, riconoscen­do, in virtù della succession­e, solo l’importo che sarebbe andato al fratello deceduto, unico erede universale e convivente con la vittima.

Un criterio contestato perché la Corte d’Appello, ad avviso della difesa, aveva considerat­o gli esclusi dal testamento come diseredati e tratto la prova dell’assenza di un legame affettivo tra la zia e i nipoti, malgrado questi avessero convissuto con lei, fino a quando si erano formati una loro famiglia.

Per la Suprema Corte però il ragionamen­to della Corte territoria­le regge.

I giudici di seconda istanza non hanno equiparato alla diseredazi­one la mancata menzione nel testamento. Ma ne hanno tenuto conto come un indizio utile a rafforzare la convinzion­e di un legame esclusivo tra la vittima dell’incidente e un solo nipote.

Per la Cassazione una decisione fondata su un criterio di probabilit­à che, incrociato ad altri elementi, porta alla conoscenza del fatto ignoto.

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