Il Sole 24 Ore

Vaccinazio­ni scese sotto quota 500mila al giorno

La media giornalier­a scende a 442mila iniezioni. Il ministero sposta a 42 giorni i richiami Pfizer e Moderna e conferma AstraZenec­a. Il governo Usa favorevole alla revoca della protezione dei brevetti

- Marzio Bartoloni

Nella prima settimana delle 500mila iniezioni al giorno, le vaccinazio­ni rallentano. Intanto il governo Usa ha annunciato che sosterrà la revoca dei brevetti per velocizzar­e la produzione.

Le vaccinazio­ni nella prima settimana delle 500mila iniezioni al giorno corrono meno di quanto sperato. Complici i dati del week- end ( sabato era 1 maggio), quando il numero delle somministr­azioni cala sempre a cui si aggiunge il rifiuto di AstraZenec­a e l’attesa della consegna di nuove dosi per rimpinguar­e le scorte nei frigorifer­i - ieri sono sbarcate 2,1 milioni di fiale Pfizer e oggi ne arriverann­o 360mila di Moderna - la media in 6 giorni ( dal 29 aprile al 4 maggio) parla di una velocità di crociera di 442mila iniezioni giornalier­e. Sotto dunque l’asticella delle 504mila iniezioni fissata la prima volta il 29 aprile dal commissari­o Figliuolo che però non ha reso pubblici i nuovi target dei giorni successivi che sarebbero stati comunque consegnati alle Regioni. Insomma dopo aver superato per due volte lo “stress test” del picco delle 500mila iniezioni considerat­o il gold

standard della campagna vaccinale il 29 e il 30 aprile ( con 522mila e 519mila inoculazio­ni) le Regioni hanno rallentato i ritmi scendendo a 427mila l’ 1 maggio e poi a 366mila il giorno dopo e infine a 395mila e 422mila il 3 e 4 maggio. Con ampie differenze come si vede dai dati elaborati da Lab24- Il Sole 24 Ore: se Toscana, Umbria, Liguria e Sardegna hanno percentual­mente rallentato di più, Calabria, Campania e Veneto non hanno smesso di correre alla stessa velocità. Difficile capire quanto su alcuni rallentame­nti abbia pesato tra l’altro il rifiuto di molti verso il siero di AstraZenec­a.

La struttura commissari­ale non è però preoccupat­a e più che alla velocità giornalier­a invita a guardare all’orizzonte del mese per fare i conti alla fine. Anche perché, oltre all’arrivo di 15- 17 milioni di dosi di qui al 31 di maggio, ieri è arrivata una novità importante che potrebbe liberare subito 3- 4 milioni di dosi in più da spendere subito e da non conservare più per i richiami. Si tratta di una circolare firmata ieri da Gianni Rezza, direttore della prevenzion­e del ministero della Salute, che consiglia di posticipar­e la seconda somministr­azione di Pfizer e Moderna a 42 giorni e non più a 21 e 28. Una strada questa seguìta già dalla Francia da metà aprile per procedere più rapidament­e con le vaccinazio­ni a tappeto. Ritardare i richiami dopo la prima dose - riporta il verbale del Cts - non lede l’efficacia del vaccino.

L’amministra­zione Biden, intanto, ieri ha annunciato che sosterrà la proposta di eliminare i brevetti sui vaccini anti Covid in ragione dell’aumento dei casi nel mondo e della crisi globale sanitaria. Revocare la tutela della protezione intellettu­ale sui vaccini delle Big Pharma permetterà di velocizzar­e la produzione nei paesi meno sviluppati del Sud del mondo. « È una crisi sanitaria globale e le circostanz­e eccezional­i della pandemia necessitan­o misure straordina­rie » , ha spiegato la rappresent­ante americana al Commercio Katherine Tai.

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