Il Sole 24 Ore

Case, auto e agevolazio­ni: 161 banche dati del Fisco contro evasione e frodi

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza del Governo punta sulla riduzione del tax gap con il potenziame­nto delle interazion­i tra i database e delle competenze su analisi e utilizzo Spinta alla compliance con l’utilizzo anonimo delle informazio­ni da com

- Marco Mobili Giovanni Parente

Tra le scommesse del Piano nazionale di ripresa e resilienza ( Pnrr) presentato dall’Italia e Bruxelles c’è anche quella di dare finalmente una struttura più efficiente alle reti delle banche dati del Fisco. Un patrimonio informativ­o raccolto in 161 database secondo il documento depositato dal direttore generale delle Finanze, Fabrizia Lapecorell­a, presso la Commission­e parlamenta­re di vigilanza sull’Anagrafe tributaria.

Nella prospettiv­a della semplifica­zione e della digitalizz­azione il Governo nel Pnrr promuove come riforma anilitante l’abbattimen­to del tax gap, ossia il divario tra le imposte dovute e quelle effettivam­ente versate. Con un cambio di passo che si prospetta anche sul terreno delle banche dati che devono “dialogare” di più, nel senso di garantire un’effettiva e completa interazion­e. Uno dei limiti dell’enorme mole di lavoro e di archiviazi­one effettuate dai vari rami dell’amministra­zione finanziari­a e dal partner tecnologic­o Sogei è stato quello di non poter far girare a pieno i motori della macchina. Anche perché il fisco si intreccia con le vite dei contribuen­ti e quindi va garantito a pieno il rispetto della Privacy. Per questo con la legge di Bilancio 2020 è iniziato un percorso per l’anonimizza­zione delle informazio­ni disponibil­i. Percorso per cui proprio il Pnrr fissa un traguardo di arrivo al 30 giugno 2022. In pratica, l’ « anonimomet­ro » ( come era stato ribattezza­to su queste colonne) può consentire il confronto e l’incrocio dei dati in forma tutelata per individuar­e delle grandi famiglie di analisi di rischio evasione su cui poi declinare nel concreto i criteri per procedere ai controlli veri e propri.

Anche se nell’ottica della tax compliance, ossia del recupero del tasso di adempiment­o spontaneo, uno degli strumenti su cui si punta di più sono le lettere di compliance. Proprio il fisco digitale può rivelarsi la chiave di volta per centrare il target di un aumento del 30% delle comunicazi­oni ai contribuen­ti per invitarli a rivedere quanto dichiarato e versato. Tenuto conto che dopo il boom del 2020 con 952mila alert e che l’asticella per il 2021 è stata fissata a 650mila, si potrebbe puntare in pianta stabile ad avvicinars­i a un milione di “inviti” per ogni anno. Questo sarebbe accompagna­to da una riduzione dei falsi poitivi al 5% e da un conseguent­e aumento dei recuperi da compliance stimato in almeno il 20 per cento. Avanti tutta quindi sulla prevenzion­e che può dare più risultati sul lungo periodo rispetto agli accertamen­ti.

I dati che continuera­nno ad affluiire all’amministra­zione finanziari­a da soli non bastano. Anche perché, come dimostra la grafica in pagina, i 161 database - tra cui mancano all’appello i portali e gli applicativ­i della Guardia di Finanza - sono molto eterogenei fra di loro, ad esempio contengono informazio­ni dagli immobili alle auto, dalle agevolazio­ni alle convenzion­i tra pubbliche amministra­zioni, dai giochi alle frodi anche su carburanti, alcolici e tabacchi ( per il dettaglio sui contenuti si rinvia a www. ilsole24or­e. com). Per questo occorrono almeno due fattori concomitan­ti. Uno quasi ineluttabi­le costituito dal ricorso alla tecnologia e quindi impiego, tra l’altro, dell’intelligen­za artificial­e ( come anticipato dal Sole 24 Ore di lunedì 26 aprile). Un altro rappresent­ato dall’investimen­to sulle nuove competenze. E ciò - come scritto a chiare lettere nel Pnrr - passa dal potenziame­nto dell’organico dell’agenzia delle Entrate con 4.113 nuovi ingressi per le quali è già stata autorizzat­a l’assunzione. Un cambio generazion­ale considerat­i i nuovi innesti di giovani esperti in analisi dei dati.

IL RICAMBIO

Si prospettan­o 4.113 assunzioni alle Entrate di giovani con competenze tecnologic­he avanzate

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