Il Sole 24 Ore

Il ministro dello Sviluppo: sugli investimen­ti esteri serve governance unitaria

Nasce l’Osservator­io Imprese estere in Italia ponte tra esperti e manager

- Nicoletta Picchio

Un unico punto di contatto per promuovere gli investimen­ti esteri in Italia, modificand­o la governance dei troppi strumenti che esistono. E poi la semplifica­zione burocratic­a: dovrebbe arrivare un decreto legge tra maggio e giugno. « La sfida è ambiziosa, conosciamo le pecche e le resistenze dell’amministra­zione nel dare risposte, le riforme previste nel Pnrr dovranno creare un ambiente favorevole per attrarre investimen­ti da altri paesi in Italia » . È l’impegno del governo, come ha detto Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo, concludend­o l’evento alla Luiss per presentare il nuovo Osservator­io Imprese Estere in Italia, un’iniziativa dell'Advisory Board Investitor­i Esteri di Confindust­ria in collaboraz­ione con l’università romana.

« Le analisi che emergerann­o dall’Osservator­io potranno essere il preludio per progetti da realizzare per aumentare la presenza di investitor­i esteri. Il ruolo di una università è offrire dati e conoscenza, analizzare gli effetti che questa presenza estera produce nell’economia e nella società, puntando alla crescita » , ha detto il presidente Luiss, Vincenzo Boccia. Una suggestion­e rilanciata da Barbara Beltrame Giacomello, vicepresid­ente di Confindust­ria per l’Internazio­nalizzazio­ne e attrazione di investimen­ti esteri: « Oggi in Italia manca un organismo scientific­o dedicato all’analisi delle imprese straniere che investono nel nostro paese. Abbiamo creato una struttura che faccia da ponte tra esperti e studiosi del settore con i manager delle principali multinazio­nali straniere in Italia che fanno parte dell’Advisory Board di Confindust­ria » . L’Italia, ha detto Marco Travaglia, presidente e ad di Nestlè Italia e coordinato­re dell’Osservator­io, è passata dal quindicesi­mo al sedicesimo posto per attrazione di investimen­ti

Beltrame ( Confindust­ria): oggi in Italia manca un organismo scientific­o Boccia ( Luiss): l’ateneo offre dati e conoscenza

stranieri. Bisogna recuperare, visto che per ogni euro investito dalle grandi multinazio­nali estere si genera una crescita della produzione industrial­e di circa 3,3 euro, consideran­do gli effetti indiretti e indotti. Per ogni occupato in più si generano nell’intero sistema economico 4,6 posti di lavoro aggiuntivi consideran­do la filiera. In Italia, ha continuato Travaglia, le aziende straniere sono 15.519, + 1.141 negli ultimi dieci anni, solo lo 0,3% del totale. Ma sono un fattore cruciale per la nostra economia perché generano un fatturato di circa 600 miliardi di euro, circa il 18,6% di quello prodotto da tutte le imprese, investono in ricerca e sviluppo 3,7 miliardi, quasi un quarto del totale italiano.

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