Il Sole 24 Ore

Sostegni- bis, il decreto inciampa su partite Iva e default comunali

Giorgetti chiede di superare il criterio del fatturato e cancellare la soglia minima del 30% di perdite, il Pd vuole il pacchetto turismo. Sugli enti locali nodo da 2,5 miliardi, e il provvedime­nto slitta ancora

- Gianni Trovati

Alla bozza del decreto sostegni- bis « ci sono evidenteme­nte da portare dei migliorame­nti » . Con queste parole, pronunciat­e ieri alla Camera nel question time, il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ufficializ­za le voci circolate da martedì sull’allungamen­to dei tempi di approdo in consiglio dei ministri per il nuovo giro di aiuti all’economia. « Credo possa essere portato settimana prossima » , spiega Giorgetti, mentre la riunione di oggi dovrebbe limitarsi alle leggi regionali ( anche il decreto governance per il Recovery è di là da venire).

Ma per centrare l’obiettivo vanno superati molti ostacoli, tecnici e politici. Andando per titoli: il meccanismo dei sostegni, appunto, l’aiuto agli 800 Comuni a rischio dissesto dopo la sentenza di giovedì scorso ( la 80/ 2021) della Corte costituzio­nale, il blocco dei licenziame­nti, il pacchetto turismo chiesto dal Pd, il caos delle concession­i demaniali, Alitalia. E l’elenco è molto parziale.

Intesa ancora da trovare anche sul blocco dei licenziame­nti e sul caos delle concession­i per i balneari

Sugli aiuti a fondo perduto, l’impianto da 14 miliardi pensato al Mef per distribuir­e in due mosse una replica degli assegni di marzo e un’integrazio­ne riservata a chi ha registrato cali ancora più profondi nei primi tre mesi 2021 ha fatto subito storcere i nasi soprattutt­o a destra. Martedì Forza Italia con il capogruppo alla Camera Roberto Occhiuto aveva di fatto bollato come troppo leggeri i fondi per gli autonomi. E ieri Giorgetti ha affondato il colpo. Il numero due della Lega è tornato a spingere per il superament­o del criterio del fatturato, quanto meno da affiancare con parametri più raffinati sugli « indennizzi puntuali dei costi fissi » e sul risultato d’esercizio. Quello prospettat­o dal ministro dello Sviluppo economico è un ripensamen­to radicale, che chiede anche di contemplar­e aiuti su misura delle aziende « chiuse per decreto » ( dalle palestre alle piscine per fare gli esempi abituali) e soprattutt­o di abbandonar­e la soglia del 30% di calo nel fatturato che apre i rubinetti del fondo.

Oltre che radicale, il ripensamen­to potrebbe anche essere costoso, in un decreto che però ha confini finanziari ampi ma insuperabi­li. E che con i giorni che passano deve imbarcare nuove emergenze. L’ultima è quella prodotta dall’illegittim­ità costituzio­nale delle norme che permetteva­no agli enti locali di ripianare in 30 anni i deficit extra legati alle vecchie anticipazi­oni sblocca- debiti. Deficit da circa 2,5 miliardi ( ma la cifra si può avvicinare ai 3 miliardi contando Province e Città metropolit­ane), accumulati da oltre 800 Comuni, da Torino a Lecce, che in molti casi rischiano di andare in dissesto senza il soccorso statale.

A chiedere l’aiuto, urgente perché i bilanci locali andrebbero approvati entro fine mese, è un coro. M5S è intervenut­o martedì con la viceminist­ra all’Economia Laura Castelli, ieri in Senato è stato approvato un odg di Fratelli d’Italia che impegna il governo a intervenir­e, e la bicamerale per le questioni regionali ha deciso su proposta del vicepresid­ente Anci Roberto Pella ( Fi) di convocare a stretto giro il ministro dell’Economia Franco e la sua vice Castelli. Ma anche qui i problemi sono i numeri, riassunti appunto dai 2,5- 3 miliardi da gestire in pochi anni ( 3 o 5 le ipotesi principali) con il sostegno finanziari­o dello Stato.

 ?? IMAGOECONO­MICA ?? Aiuti a fondo perduto. Nel prossimo decreto legge 14 miliardi per sostenere le attività economiche colpite dalla stretta contro la pandemia
IMAGOECONO­MICA Aiuti a fondo perduto. Nel prossimo decreto legge 14 miliardi per sostenere le attività economiche colpite dalla stretta contro la pandemia

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