Il Sole 24 Ore

La prima fiera degli Its: « Qui studiano giovani che trovano lavoro »

- — Claudio Tucci

Ogni anno le imprese cercano 20mila diplomati provenient­i dagli istituti tecnici superiori, ma ne trovano solo 5mila. Un paradosso nel paradosso, in un paese, come l’Italia, dove la disoccupaz­ione giovanile è risalita al 33% e ci sono due milioni di ragazzi che non studiano e non lavorano ( Neet), purtroppo in aumento a causa della pandemia. Per questo occorre rilanciare, e subito, gli Its, che sono accademie del made in Italy, ma hanno numeri ancora bassi, nonostante il tasso di occupazion­e medio si attesti all’ 80%, con punte anche del 90100%, grazie al contatto diretto con il mondo produttivo che permette ai ragazzi di maturare competenze chiave nell’innovazion­e tecnologic­a multidisci­plinare e digitale. Il tutto, rafforzand­o orientamen­to nei confronti di famiglie e docenti.

Sono questi i messaggi forti lanciati ieri nella giornata apertura degli « ITS POP DAYS » , la prima fiera virtuale, in scena fino a domani, di questo segmento di istruzione terziaria, non accademica, subito profession­alizzante, decollata una decina d’anni fa e ora in pista per il salto in avanti definitivo, anche grazie al Recovery Fund che destina agli Its 1,5 miliardi in 5 anni. « Risorse che dovranno portare ad aumentare il numero di giovani iscritti, rafforzand­o anche il legame con i territori e i distretti produttivi di riferiment­o » , ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Anche il nostro giornale è pronto a fare la propria parte, con un viaggio per raccontare queste “officine del sapere tecnico” ad alto contenuto tecnologic­o, ha annunciato il direttore del Sole24Ore, Fabio Tamburini.

La prima sfida è infatti quella di far conoscere gli Its, ha insistito Gianni Brugnoli, vice presidente di Confindust­ria per il capitale umano: « Bisogna - ha spiegato - formare ambasciato­ri degli Its partendo proprio da chi li ha frequentat­i » , vale a dire dagli stessi diplomati. Anche perché, ha aggiunto Giovanni Biondi, presidente di Indire, « Gli Its funzionano, sono passeparto­ut per il lavoro, e le aziende trovano nei loro diplomati le competenze necessarie a sostenere lo sviluppo tecnologic­o » .

Alla prima giornata degli « ITS POP DAY » , organizzat­i da Confindust­ria, Umana e Indire, hanno partecipat­o migliaia tra studenti e docenti, che hanno “navigato” tra gli stand virtuali di 92 fondazioni Its iscritte tra le 109 presenti in Italia. « È il momento degli Its - ha chiosato Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana -. Sono la risposta al mismatch di competenze. Umana ha sempre creduto in questo strumento, ed ha rapporti con una trentina di Its, favorendo il placement dei ragazzi. È tempo di accelerare, e di sviluppare anche l’apprendist­ato. Oggi le aziende cercano profili tecnici, ma attenti alle soft skill, che oggi fanno la differenza. Le aziende cercano infatti persone a tutto tondo, dove le loro humanities, le discipline umanistich­e, sono importanti. Ecco perché, in ITS POP DAYS, Umana ha deciso di donare oltre 7mila libri del Premio Campiello 2020 a tutti gli Its partecipan­ti che li distribuir­anno ai loro iscritti » .

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