Il Sole 24 Ore

Assolatte: export in India giù del 60% « Blocchi ai formaggi made in Italy »

Stretta di New Delhi sul certificat­o veterinari­o per autorizzar­e i prodotti Zanetti: lo stop al caglio animale colpisce tutte le produzioni Dop

- Micaela Cappellini

Per i produttori di formaggio italiani è sempre più difficile esportare in India. La pandemia, che in questi giorni sta colpendo con grande durezza il Paese, però non c’entra. Il problema risale a più di un anno fa, precisamen­te al febbraio dell’anno scorso, e la causa è da ricondurre alla modifica unilateral­e, da parte di New Delhi, del certificat­o veterinari­o indispensa­bile per autorizzar­e l’ingresso dei formaggi italiani nel territorio indiano.

Motivo del contendere è l’impiego di caglio di origine animale durante il processo produttivo: un ingredient­e, questo, che non può far parte della dieta di chi rispetta tutti i dettami della religione induista. Per anni, in verità, questo non è stato un ostacolo all’export italiano.

L’importazio­ne di formaggi realizzati con caglio animale è sempre avvenuta regolarmen­te: l’unica accortezza richiesta dalle autorità indiane era che la presenza di caglio animale nel prodotto venisse chiarament­e indicato in etichetta, in modo tale che il consumator­e potesse scegliere consapevol­mente.

Poco più di un anno fa, però, le regole sono cambiate: « A febbraio dell’anno scorso l’India ha deciso di precludere a priori l’entrata dei formaggi realizzati con caglio animale » , spiega Paolo Zanetti, presidente di Assolatte. E in meno di un anno questa nuova barriera ha fatto crollare l’export caseario made in Italy del 60% in volume e del 62% in valore. Le vendite di Parmigiano reggiano e di Grana padano, cioè le due più grandi Dop nazionali, sono addirittur­a calate a picco del 90%.

Questa recrudesce­nza ha poco a che fare con le questioni sanitarie e molto a che fare con le scelte sempre più nazonalist­iche portate avanti dal governo di Narendra Modi: da un lato il maggior spazio dato alla religione, dall’altro la corsia preferenzi­ale concessa alle industrie nazionali.

Il risultato è stato l’arrivo di una barriera non tariffaria agli scambi con l’Italia e l’Europa che per il settore dei formaggi proprio non ci voleva. « Mi rendo conto che il tempismo delle nostre rivendicaz­ioni non è il più adatto - ammette il presidente Zanetti - con tutto quello che sta succedendo in India a causa del Covid, è chiaro che oggi il Paese ha altre priorità. Ma questo delle certificaz­ioni veterinari­e è un problema che risale a febbraio 2020, e se non cominciamo a lavorare già adesso a una soluzione, quando finalmente la pandemia sarà passata anche in India rischiamo di non cogliere la ripresa. Per noi si tratta di un mercato ancora piccolo, ma la dimensione demografic­a è tale che se anche conquistia­mo una percentual­e molto ridotta dei consumator­i indiani, si tratta di numeri significat­ivi. Eppoi in India non ci sono solo gli induisti, ci sono anche i musulmani e i cattolici » .

Con i consumi italiani destinati a stagnare e con i bar e i ristoranti ancora lontani dal lavorare a pieno regime, per il made in Italy lattiero caseario l’esportazio­ne diventa un canale strategico per agganciare la crescita. « In particolar­e dobbiamo puntare ad allargare la nostra presenza sui mercati emergenti - dice Zanetti - e con la Russia ancora bloccata dall’embargo, l’India diventa un Paese importante, insieme alla Cina, su cui puntare » . Invece, per colpa delle nuove norme veterinari­e, i formaggi italiani sono di fatto spariti dal mercato indiano: « Tutte le Dop sono fatte con caglio animale, lo dice il diciplinar­e - spiega Zanetti - se dobbiamo limitarci ad esportare ciò che viene prodotto con caglio microbico ci resta poco: il mascarpone, la mozzarella, forse qualche formaggio duro non Dop » .

Per questo Assolatte ha richiesto l’intervento dell’ambasciata italiana a New Delhi, dei nostri ministeri competenti e anche della Commission­e europea. Anche perché il nuovo certificat­o porta con sé un vizio di forma: non è mai stato comunicato né al nostro ministero della Salute né, sembra, ai ministeri degli altri Paesi europei.

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Per colpa dei nuovi regolament­i veterinari le vendite di Parmigiano e Grana Padano in India sono crollate del 90%
IMAGOECONO­MICA Export a picco. Per colpa dei nuovi regolament­i veterinari le vendite di Parmigiano e Grana Padano in India sono crollate del 90%
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Il presidente di Assolatte chiede l’intervento della Commission­e
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PAOLO ZANETTI Il presidente di Assolatte chiede l’intervento della Commission­e europea

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