Syngenta vuole Sicit, scontro con NB
Il gruppo svizzero annuncia l’intenzione di promuovere una contro opa a 17,3 euro
Si accende lo scontro per Sicit, l’azienda vicentina attiva nella produzione di biostimolanti per l’agricoltura. Il business « green » dell’azienda, passata con velocità dalla business combination con la Spac SprintItaly all’Aim fino ad approdare sul mercato principale, è oggetto di contesa. All’Opa totalitaria sull’azienda lanciata due settimane fa da NB Reinassance al prezzo di 16 euro per azione sono ora pronte a rispondere Syngenta Crop Protection e Valagro.
Il consiglio di amministrazione di Sicit Group ha informato ieri di avere ricevuto dal player svizzero dell’agroindustria ( controllato da ChemChina) e dalla controllata abruzzese, specializzata nella produzione di biostimolanti, una « manifestazione di interesse e offerta non vincolante relativa all’intenzione di promuovere una offerta pubblica di acquisto sulla totalità delle azioni della società per un prezzo indicativo per azione pari a 17,30 euro, che non sarebbe ridotto per effetto dello stacco del dividendo di 0,55 euro per azione » . La nota di Sicit sottolinea che l’offerta non vincolante è subordinata all’approvazione del consiglio di amministrazione di Syngenta Crop Protection, allo svolgimento di una due diligence confirmatoria su una serie di informazioni selezionate, all’accesso al senior management della società e alla visita agli impianti della stessa società. « L’offerta pubblica di acquisto che, eventualmente, ne dovesse conseguire potrebbe essere, in ogni caso, soggetta anche ad altre condizioni, in particolare con riferimento all’ottenimento di autorizzazioni regolamentari » è scritto ancora nella nota, che inoltre aggiunge che l’offerta include una proposta di partnership industriale rivolta agli stakeholder della società e in particolare a Intesa Holding ( partecipata da 33 imprenditori del settore conciario, detiene il 43,3% del capitale di Sicit ed è il primo azionista, seguito da Promosprint Holding con circa il 9%) e soggetto che agisce di concerto con NB Renaissance nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto promossa lo scorso 16 aprile dal veicolo Circular BidCo.
Gli estensori della controproposta sottolineano quindi di non avere intenzioni ostili. Syngenta sarebbe pronta a offrire a Intesa Holding – nel caso in cui la stessa dovesse decidere di rimanere come investitore – « un patto parasociale per condividere la governance » . A questo proposito, Syngenta ha manifestato il desiderio che Intesa Holding rimanga azionista di lungo termine della società e ha indicato il rapporto con la stessa come un « elemento imprescindibile per il successo dell’operazione » .
Nell’offerta non vincolante il gruppo Syngenta ha inoltre manifestato la volontà di discutere di accordi commerciali di lungo termine per la prestazione di servizi e di raccolta e lavorazione degli scarti a favore degli stakeholder di Intesa Holding oltre che di opportuni accordi volti a garantire che i distretti locali dove si trova l’attività produttiva della società continuino a beneficiare di tale presenza. « Il consiglio di amministrazione della società ha quindi deliberato di consentire che il gruppo Syngenta possa svolgere una limitata due diligence e valuterà ogni eventuale offerta nel rispetto dei principi di correttezza e parità di trattamento ( anche informativa), a tutela del mercato e di tutti gli azionisti » .