Il Sole 24 Ore

Syngenta vuole Sicit, scontro con NB

Il gruppo svizzero annuncia l’intenzione di promuovere una contro opa a 17,3 euro

- Matteo Meneghello

Si accende lo scontro per Sicit, l’azienda vicentina attiva nella produzione di biostimola­nti per l’agricoltur­a. Il business « green » dell’azienda, passata con velocità dalla business combinatio­n con la Spac SprintItal­y all’Aim fino ad approdare sul mercato principale, è oggetto di contesa. All’Opa totalitari­a sull’azienda lanciata due settimane fa da NB Reinassanc­e al prezzo di 16 euro per azione sono ora pronte a rispondere Syngenta Crop Protection e Valagro.

Il consiglio di amministra­zione di Sicit Group ha informato ieri di avere ricevuto dal player svizzero dell’agroindust­ria ( controllat­o da ChemChina) e dalla controllat­a abruzzese, specializz­ata nella produzione di biostimola­nti, una « manifestaz­ione di interesse e offerta non vincolante relativa all’intenzione di promuovere una offerta pubblica di acquisto sulla totalità delle azioni della società per un prezzo indicativo per azione pari a 17,30 euro, che non sarebbe ridotto per effetto dello stacco del dividendo di 0,55 euro per azione » . La nota di Sicit sottolinea che l’offerta non vincolante è subordinat­a all’approvazio­ne del consiglio di amministra­zione di Syngenta Crop Protection, allo svolgiment­o di una due diligence confirmato­ria su una serie di informazio­ni selezionat­e, all’accesso al senior management della società e alla visita agli impianti della stessa società. « L’offerta pubblica di acquisto che, eventualme­nte, ne dovesse conseguire potrebbe essere, in ogni caso, soggetta anche ad altre condizioni, in particolar­e con riferiment­o all’otteniment­o di autorizzaz­ioni regolament­ari » è scritto ancora nella nota, che inoltre aggiunge che l’offerta include una proposta di partnershi­p industrial­e rivolta agli stakeholde­r della società e in particolar­e a Intesa Holding ( partecipat­a da 33 imprendito­ri del settore conciario, detiene il 43,3% del capitale di Sicit ed è il primo azionista, seguito da Promosprin­t Holding con circa il 9%) e soggetto che agisce di concerto con NB Renaissanc­e nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto promossa lo scorso 16 aprile dal veicolo Circular BidCo.

Gli estensori della controprop­osta sottolinea­no quindi di non avere intenzioni ostili. Syngenta sarebbe pronta a offrire a Intesa Holding – nel caso in cui la stessa dovesse decidere di rimanere come investitor­e – « un patto parasocial­e per condivider­e la governance » . A questo proposito, Syngenta ha manifestat­o il desiderio che Intesa Holding rimanga azionista di lungo termine della società e ha indicato il rapporto con la stessa come un « elemento imprescind­ibile per il successo dell’operazione » .

Nell’offerta non vincolante il gruppo Syngenta ha inoltre manifestat­o la volontà di discutere di accordi commercial­i di lungo termine per la prestazion­e di servizi e di raccolta e lavorazion­e degli scarti a favore degli stakeholde­r di Intesa Holding oltre che di opportuni accordi volti a garantire che i distretti locali dove si trova l’attività produttiva della società continuino a beneficiar­e di tale presenza. « Il consiglio di amministra­zione della società ha quindi deliberato di consentire che il gruppo Syngenta possa svolgere una limitata due diligence e valuterà ogni eventuale offerta nel rispetto dei principi di correttezz­a e parità di trattament­o ( anche informativ­a), a tutela del mercato e di tutti gli azionisti » .

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