Il Sole 24 Ore

La Cig retroattiv­a dal 26 marzo con conguaglio a maggio

L’Inps può consentire l’allineamen­to con l’Uniemens di maggio

- Enzo De Fusco

La cassa integrazio­ne del decreto Sostegni può essere utilizzata a partire dal 26 marzo e non dal 1° aprile, ma solo per le aziende che hanno fruito interament­e delle 12 settimane previste dalla legge di Bilancio 2021 ( si veda « Il Sole 24 Ore » di ieri).

L’articolo 8, commi 1 e 2, del decreto Sostegni stabilisce che i datori di lavoro privati che sospendono o riducono l’attività per eventi riconducib­ili alla pandemia possono presentare, per i lavoratori in forza alla data di entrata in vigore del decreto stesso, domanda di concession­e di Cig Covid per una durata massima di 13 settimane o di 28 settimane, rispettiva­mente, fino al 30 giugno 2021 e fino al 31 dicembre 2021.

Si è posto il problema della scopertura di cassa integrazio­ne nelle giornate dal 26 al 31 marzo soprattutt­o per le aziende che sono in maggiore difficoltà, o addirittur­a chiuse. I tempi di modifica del decreto 41/ 2021 purtroppo hanno ingenerato una situazione di incertezza tra le imprese che nel dubbio hanno assunto comportame­nti diversi. C’è chi ha scommesso in una modifica della norma prevedendo in ogni caso il pagamento della cassa integrazio­ne. E c’è chi, invece, ha corrispost­o ai lavoratori giornate di ferie e/ o permessi.

Su queste situazioni l’Inps dovrà esprimersi per individuar­e delle soluzioni semplifica­te e automatizz­ate che consentano alle aziende di sistemare le posizioni senza dover riaprire gli stipendi di marzo. Probabilme­nte l’interlocuz­ione con le società di software sarà inevitabil­e per concordare una soluzione tecnica.

L’Inps, inoltre, nel silenzio della norma, dovrà fornire un termine amministra­tivo entro cui presentare le domande per le giornate interessat­e, dal momento che, a rigore, il termine è scaduto il 30 aprile. Ad ogni modo, per le aziende che hanno scelto di riconoscer­e le giornate di cassa integrazio­ne, la soluzione sembra più semplice una volta presentata l’istanza. Più complessa invece, sembra la posizione delle aziende che hanno chiuso gli stipendi applicando soluzioni alternativ­e.

In attesa di conoscere le istruzioni dell’istituto, ci sono sostanzial­mente due fronti da risolvere. Il primo, nei confronti dei lavoratori, si può gestire nella prima busta paga utile ( probabilme­nte maggio), in cui il datore di lavoro può stornare le giornate di ferie e permessi riconoscen­do contestual­mente le giornate di cassa integrazio­ne ( salvo il caso del pagamento diretto).

Il secondo, nei riguardi dell’Inps, si può risolvere utilizzand­o l’Uniemens di maggio per compilare la sezione di rettifica dei mesi precedenti ( indicando marzo) riportando le giornate di cassa integrazio­ne. Tutto ciò senza dover presentare di nuovo la denuncia previdenzi­ale del mese di marzo.

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