Ermini ( Csm): credibilità toghe valore essenziale
I verbali di Amara. Il Csm parte offesa. Il richiamo del vicepresidente Ermini davanti al Consiglio riunito con Mattarella e Cartabia: « La credibilità dei giudici è essenziale »
Il Csm si costituirà parte offesa nei procedimenti sul caso dei verbali dell’avvocato Amara. Il vicepresidente Ermini cita il giudice Livatino ucciso dalla mafia: « La credibilità delle toghe è valore essenziale » .
« Quando ho ricevuto gli atti mi è sembrata incomprensibile la mancata iscrizione » . E ancora « qualunque strada formale avrebbe comportato il disvelamento della vicenda » . L’invio ai giornali dei verbali da parte della ex segretaria? « Se fosse stata lei sarei sorpreso. L’ho sempre considerata persona affidabile » . Se ho informato il Presidente della Repubblica? « Di questo preferisco non parlare » . Greco ha sbagliato a non iscrivere notizie di reato? « Valutazione che non mi compete » . Arriva ieri sera a Piazza Pulita la versione di Piercamillo Davigo, sentito in Procura a Roma mercoledì, sulla vicenda che agita Csm e Procura di Milano, gettando nuove ombre su una magistratura già in crisi di credibilità.
Davigo che sottolinea di non temere di potere essere indagato ( « assolutamente no » ) dichiara di avere ricevuto dal pm milanese Paolo Storari, critico per le inerzie della Procura sul seguito da dare alle dichiarazioni dell’avvocato siciliano Paolo Amara su una fantomatica loggia « Ungheria » , « copie word di atti, per supporto alla memoria. Io gli atti originali non li ho mai visti. Storari mi ha segnalato una situazione critica e mi ha dato il materiale necessario per farmene un’opinione, dopo essersi accertato che fosse lecito. Io ho spiegato che il segreto investigativo, per espressa circolare del Csm, non è opponibile in Csm » .
Quanto alla procedura Davigo ricorda che « non si potevano seguire le vie formali; la via formale più semplice era rivolgersi al procuratore generale di Milano, il problema era che la sede era vacante. Qualunque strada formale avrebbe comportato il disvelamento di tutta la vicenda. C'era la necessità di informare i componenti del Comitato di presidenza, perché questo dicono le circolari, in maniera diretta e sicura » .
E ieri David Ermini, vicepresidente del Csm, è intervenuto all’anteprima del docufilm sulla figura di Rosario Livatino. Anteprima che arriva a pochi giorni dalla beatificazione e quando sul Consiglio l’aria che tira è tutt’altro che eterea. Ermini, parlando a Palazzo dei Marescialli, davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla ministra della Giustizia Marta Cartabia, cita lo stesso Livatino e la sua convinzione che « la credibilità esterna della magistratura nel suo insieme ed in ciascuno dei suoi componenti è un valore essenziale in uno Stato democratico, oggi più di ieri » .
Ieri il comitato di presidenza ha deciso di costituirsi parte offesa nei procedimenti aperti relativi ai verbali dell’avvocato siciliano Piero Amara, scelta che permetterà al Consiglio di avere accesso agli atti e chiedere documentazione alle Procure che stanno indagando.
Storari, indagato per violazione del segreto d’ufficio, sarà sentito domani a Roma e tra l’altro, elemento forse paradossale se fosse del tutto casuale, fu proprio Storari il pubblico ministero chiamato a investigare, lo scorso autunno, sulla fuga di notizie generata dalla denuncia a Milano da parte di un giornalista che aveva ricevuto i verbali. Dell’indagine poi Storari si spogliò quando emerse che a Roma era coinvolta la ex collaboratrice di Davigo.