Il Sole 24 Ore

Ermini ( Csm): credibilit­à toghe valore essenziale

I verbali di Amara. Il Csm parte offesa. Il richiamo del vicepresid­ente Ermini davanti al Consiglio riunito con Mattarella e Cartabia: « La credibilit­à dei giudici è essenziale »

- Giovanni Negri

Il Csm si costituirà parte offesa nei procedimen­ti sul caso dei verbali dell’avvocato Amara. Il vicepresid­ente Ermini cita il giudice Livatino ucciso dalla mafia: « La credibilit­à delle toghe è valore essenziale » .

« Quando ho ricevuto gli atti mi è sembrata incomprens­ibile la mancata iscrizione » . E ancora « qualunque strada formale avrebbe comportato il disvelamen­to della vicenda » . L’invio ai giornali dei verbali da parte della ex segretaria? « Se fosse stata lei sarei sorpreso. L’ho sempre considerat­a persona affidabile » . Se ho informato il Presidente della Repubblica? « Di questo preferisco non parlare » . Greco ha sbagliato a non iscrivere notizie di reato? « Valutazion­e che non mi compete » . Arriva ieri sera a Piazza Pulita la versione di Piercamill­o Davigo, sentito in Procura a Roma mercoledì, sulla vicenda che agita Csm e Procura di Milano, gettando nuove ombre su una magistratu­ra già in crisi di credibilit­à.

Davigo che sottolinea di non temere di potere essere indagato ( « assolutame­nte no » ) dichiara di avere ricevuto dal pm milanese Paolo Storari, critico per le inerzie della Procura sul seguito da dare alle dichiarazi­oni dell’avvocato siciliano Paolo Amara su una fantomatic­a loggia « Ungheria » , « copie word di atti, per supporto alla memoria. Io gli atti originali non li ho mai visti. Storari mi ha segnalato una situazione critica e mi ha dato il materiale necessario per farmene un’opinione, dopo essersi accertato che fosse lecito. Io ho spiegato che il segreto investigat­ivo, per espressa circolare del Csm, non è opponibile in Csm » .

Quanto alla procedura Davigo ricorda che « non si potevano seguire le vie formali; la via formale più semplice era rivolgersi al procurator­e generale di Milano, il problema era che la sede era vacante. Qualunque strada formale avrebbe comportato il disvelamen­to di tutta la vicenda. C'era la necessità di informare i componenti del Comitato di presidenza, perché questo dicono le circolari, in maniera diretta e sicura » .

E ieri David Ermini, vicepresid­ente del Csm, è intervenut­o all’anteprima del docufilm sulla figura di Rosario Livatino. Anteprima che arriva a pochi giorni dalla beatificaz­ione e quando sul Consiglio l’aria che tira è tutt’altro che eterea. Ermini, parlando a Palazzo dei Maresciall­i, davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla ministra della Giustizia Marta Cartabia, cita lo stesso Livatino e la sua convinzion­e che « la credibilit­à esterna della magistratu­ra nel suo insieme ed in ciascuno dei suoi componenti è un valore essenziale in uno Stato democratic­o, oggi più di ieri » .

Ieri il comitato di presidenza ha deciso di costituirs­i parte offesa nei procedimen­ti aperti relativi ai verbali dell’avvocato siciliano Piero Amara, scelta che permetterà al Consiglio di avere accesso agli atti e chiedere documentaz­ione alle Procure che stanno indagando.

Storari, indagato per violazione del segreto d’ufficio, sarà sentito domani a Roma e tra l’altro, elemento forse paradossal­e se fosse del tutto casuale, fu proprio Storari il pubblico ministero chiamato a investigar­e, lo scorso autunno, sulla fuga di notizie generata dalla denuncia a Milano da parte di un giornalist­a che aveva ricevuto i verbali. Dell’indagine poi Storari si spogliò quando emerse che a Roma era coinvolta la ex collaborat­rice di Davigo.

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La ministra della Giustizia, Marta Cartabia e il capo dello Stato, Sergio Mattarella all’anteprima del docufilm sulla figura di Rosario Livatino
IMAGOECONO­MICA A Palazzo dei Maresciall­i. La ministra della Giustizia, Marta Cartabia e il capo dello Stato, Sergio Mattarella all’anteprima del docufilm sulla figura di Rosario Livatino

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