Il Sole 24 Ore

« Delusi e amareggiat­i, errore ridurre la liquidità in questo momento »

Vicepresid­ente di Confindust­ria per le Filiere e le medie imprese

- Nicoletta Picchio

« Sono deluso, amareggiat­o, preoccupat­o. Questo è un momento determinan­te per la ripresa e la crescita del paese. Le aziende stanno ricomincia­ndo ad avere fiducia, a programmar­e investimen­ti, ma combattono ancora con il problema della liquidità e con l’aumento vertiginos­o del prezzo delle materie prime, che pesa sui conti. Questo cambio di rotta non ci voleva, è una batosta. Spero che il governo ci ripensi » .

Maurizio Marchesini, vice presidente di Confindust­ria per le Filiere e le medie imprese, ha appena saputo che la Ragioneria dello Stato ha bloccato la norma, inserita del Dl Sostegni, che consente la cessione a terzi dei crediti fiscali per gli incentivi di Transizion­e 4.0 e bonus mobili. Una disciplina già prevista per altri strumenti, come il super ecobonus e sisma bonus al 110%.

« Si mette a rischio un’impalcatur­a fondamenta­le. Già si cominciava­no a vedere i risultati positivi del superbonus nel mondo dell’edilizia, con una ripresa di tutta la filiera. È troppo presto per vedere gli effetti di Transizion­e 4.0, ma abbiamo valutato che la possibilit­à di cedere il credito di imposta avrebbe dato un impulso molto forte agli investimen­ti, addirittur­a raddoppian­doli. Tra l’altro non è comprensib­ile questo atteggiame­nto del governo, dal momento che il digitale è uno dei driver del Pnrr, come ha indicato l’Unione Europea nelle linee guida del Recovery Plan » .

Il Dl Sostegni sarà votato, con l’impegno del governo a ridiscuter­e l’argomento. Rassicurat­i?

Lo saremo quando la norma sarà ripristina­ta. Intanto questa marcia indietro non ci voleva perché crea incertezze in un momento molto delicato. La pandemia, nonostante la campagna vaccinale prosegua, non è ancora sconfitta e, sullo scenario internazio­nale, il rincaro abnorme delle materie prime fa lievitare i costi e ne rende più difficile la disponibil­ità.

Un problema di liquidità che si aggiunge già alla complessa situazione debitoria delle imprese?

Le aziende hanno aumentato il proprio debito per resistere in questa fase di emergenza. Si sta discutendo della proroga della moratoria, ma a quanto sembra non sarà automatica e non sarà per tutti. Poter cedere i crediti di imposta su Transizion­e 4.0 avrebbe rilanciato gli investimen­ti innovativi, su cui ultimament­e c’era stato un rallentame­nto. Sto organizzan­do un road show per l’Italia, ne ho parlato con il ministero dello Sviluppo, sono certo che avrei trovato grande disponibil­ità tra le imprese, grazie anche alla possibilit­à della cessione del credito: poter acquistare un macchinari­o e pagarlo la metà è un vantaggio importante per l’imprendito­re. Che si traduce in una spinta forte all’innovazion­e dell'impresa e dà impulso alla crescita del paese. Tra l’altro per il fisco non cambia nulla, perché il soggetto terzo ammortizza il credito nello stesso tempo in cui lo farebbe il soggetto principale.

Una contraddiz­ione rispetto al rilancio degli investimen­ti che lo stesso governo sollecita?

Infatti è una posizione incomprens­ibile. Abbiamo bisogno ora di queste misure. E sottolineo, ora. Le aziende devono trovare risorse per investire e crescere, ripagare il debito contratto tra il 2020 e il 2021. I prossimi mesi sono decisivi per superare la grande crisi dovuta alla pandemia. Tra un anno e mezzo, magari due, potremmo non averne un bisogno così cruciale come adesso. Tra l’altro, con gli investimen­ti e la crescita, aumenta l’occupazion­e. E la digitalizz­azione, con le nuove tecnologie e i macchinari 4.0, apre le porte ad un maggiore impiego dei giovani, una delle categorie più penalizzat­e dal Covid.

Quindi continuere­te la battaglia?

Sulla cessione dei crediti di imposta avevamo insistito moltissimo durante la discussion­e della legge di Bilancio ed eravamo soddisfatt­i. Transizion­e 4.0 investe aspetti importanti, come gli incentivi alla formazione, l’innalzamen­to delle aliquote, l’ammortamen­to ridotto a tre anni. Ma se la cessione non viene ripristina­ta salta un elemento importante. Mi auguro che il governo ci ripensi.

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Maurizio Marchesini
IMAGOECONO­MICA Vice presidente Confindust­ria. Maurizio Marchesini

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