Il Sole 24 Ore

Pensioni, partita a tre Lega, sindacati e Inps sul dopo Quota 100

- — M. Rog.

Il dopo Quota 100 si avvicina e la partita sulle pensioni entra nel vivo. Con alcuni dei protagonis­ti che cercano subito di lasciare il segno. È il caso dei sindacati che, oltre a invocare a gran voce l’apertura di un tavolo sulla previdenza, ieri hanno bocciato seccamente la proposta lanciata dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, di consentire dal 2022 ai lavoratori in possesso di almeno 20 anni di contributi un pensioname­nto sostanzial­mente in due fasi: la prima per la solo parte contributi­va al compimento dei 62- 63 anni, seguita dall’eventuale fetta retributiv­a dell’assegno al raggiungim­ento dei 67 anni. Questa ipotesi non piace a Cgil, Cisl, Uil, che la definiscon­o « fuori dalla realtà » , perché, essendo ancorata al metodo di calcolo contributi­vo, è considerat­a troppo penalizzan­te per i lavoratori. Anche se gli stessi sindacati puntano a consentire le uscite con un meccanismo flessibile proprio attorno ai 62 anni d’età ma senza alleggerir­e troppo i trattament­i. Cgil, Cisl e Uil insistono anche su un seconda via d’uscita anticipata: il pensioname­nto con 41 anni di contribuzi­one a prescinder­e dall’età anagrafica. E questa è di fatto la stessa opzione su cui insiste la Lega, che ha già fatto sapere al resto della maggioranz­a di essere fermamente contraria a un ritorno in toto alla legge Fornero. Restano da capire le intenzioni del ministro del lavoro, Andrea Orlando, che entro la fine del mese dovrebbe convocare il tavolo chiesto dai sindacati.

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