In Scozia i nazionalisti cercano voti per chiedere ( di nuovo) l’indipendenza
Elezioni per assemblee nazionali e sindaci anche in Inghilterra e Galles
La giornata elettorale più densa della storia si è tenuta ieri in Gran Bretagna, con tutte e tre le nazioni dell’isola chiamate alle urne per ragioni diverse e alcune elezioni rinviate dallo scorso anno a causa della pandemia.
In Inghilterra le elezioni amministrative sono il primo test della popolarità del premier Boris Johnson dopo la crisi sanitaria e l’uscita definitiva dall’Unione Europea. Gli inglesi votano per il rinnovo di 143 consigli locali e per l’elezione di 13 “supersindaci”. I sondaggi danno i Conservatori al Governo in vantaggio di circa dieci punti, grazie soprattutto al successo del programma di vaccinazione di massa che sta portando a un graduale ritorno alla normalità dopo numerosi lockdown. Johnson ieri, dopo avere votato a Westminster, ha esortato tutti a « votare, votare, votare » . Se i sondaggi saranno confermati, il Partito laburista all’opposizione potrebbe doversi consolare con la conferma di due sindaci, Sadiq Khan a Londra e Andy Burnham a Manchester, entrambi molto popolari nelle città che guidano da anni.
L’unica elezione per il Parlamento di Westminster si terrà a Hartlepool, cittadina nel nord dell’Inghilterra che è sempre stata una roccaforte laburista ma che secondo i sondaggi potrebbe eleggere un deputato conservatore. Sarebbe una sconfitta bruciante per il capo dell’opposizione, Keir Starmer, alla sua prima prova elettorale da quando è diventato leader del Partito laburista un anno fa.
Il voto più importante di ieri si è tenuto in Scozia per il rinnovo del Parlamento di Holyrood. L’Snp, il partito nazionalista al potere da 14 anni, ha un grande vantaggio sui rivali e vincerà sicuramente il mandato per formare un nuovo Governo. La leader Nicola Sturgeon punta a conquistare la maggioranza assoluta dei 129 seggi per poter chiedere a
Per il premier britannico Johnson è il primo test dopo la crisi sanitaria e dopo l’uscita definitiva dalla Ue
Londra il via libera a un secondo referendum sull’indipendenza.
In Scozia, così come in Galles, hanno votato anche i 16 e 17enni, che sono i più favorevoli all’indipendenza. Si prevedono maggiori consensi per Plaid Cymru, il partito nazionalista gallese che vuole staccarsi da Londra. Le elezioni per i 60 seggi del Senedd, il Senato gallese, saranno però vinte dal Partito laburista, al potere a Cardiff da 22 anni, che spera di conquistare la maggioranza assoluta. La popolarità del premier Mark Drakeford si è rafforzata durante la pandemia per sua gestione calma e competente della crisi.