Il Sole 24 Ore

Pesca, tensione Londra- Parigi Navi militari nella Manica

Protesta dei pescherecc­i francesi contro le limitazion­i nell’accesso all’isola di Jersey Anche la Ue parla di regole non legittime, poi si tenta di far ripartire il dialogo

- Nicol Degli Innocenti Londra Beda Romano

La delicata questione della pesca è tornata a creare tensioni tra l’Unione europea e il Regno Unito. Due navi della Marina britannica e due navi militari francesi hanno pattugliat­o ieri le acque intorno all’isola di Jersey, territorio della Corona a 14 miglia dalle coste della Normandia, mentre una sessantina di pescherecc­i francesi si radunavano dinanzi al porto di St Helier per protestare contro le nuove limitazion­i inglesi alla pesca, ritenute da Parigi in violazione degli accordi.

L’intesa sulle regole post- Brexit prevede che i pescatori europei abbiano accesso alle acque britannich­e, previo l’otteniment­o di una licenza di pesca inglese. Da tempo, i pescatori francesi denunciano da parte britannica lentezze amministra­tive nel concedere l’autorizzaz­ione. Inoltre, venerdì 30 aprile, le autorità inglesi hanno inviato alla Commission­e europea nuove e particolar­i condizioni per la pesca nelle acque intorno a Jersey, una isola di circa 107mila abitanti.

Spiegava ieri un esponente comunitari­o: « Sono specifiche relative al pescato e alle aree di pesca. Sono condizioni accettabil­i se fossero basate su criteri scientific­i. Vogliamo verificare attentamen­te che lo siano. Non vorremmo che fossero discrimina­nti, ai danni dei pescatori europei. Peraltro, le informazio­ni sulle nuove condizioni di pesca ci sono state trasmesse appena due ore prima della loro entrata in vigore. Ciò non è corretto » .

Secondo il governo francese, i requisiti per ottenere le licenze di pesca rivelati la settimana scorsa dal Governo del Jersey sono più complessi e punitivi di quanto previsto e decine di pescatori non hanno avuto il via libera. Come ritorsione in caso di mancata risoluzion­e del problema, la ministra per gli affari marittimi, Annick Girardin, ha minacciato di tagliare la luce all’isola, dato che l’elettricit­à arriva a Jersey grazie ai cavi sottomarin­i francesi.

La minaccia ha infiammato gli animi degli inglesi. Un tabloid ha ricordato che « neanche i nazisti durante l’occupazion­e hanno mai minacciato di tagliare la corrente elettrica » . Basta poco a risvegliar­e le mai sopìte ataviche tensioni tra Gran Bretagna e Francia, che Brexit ha già contribuit­o a infiammare. Dopo le proteste e le minacce, sembra però che stia prevalendo il buon senso. Nel pomeriggio di ieri i pescherecc­i francesi stavano lasciando la zona.

Entrambe le parti hanno dichiarato che il dialogo è il modo migliore per risolvere la disputa. Il premier Boris Johnson ha detto di avere inviato le navi della Marina solo per « monitorare la situazione » senza intervenir­e, anche se ha espresso la sua piena solidariet­à alle autorità di Jersey. L’isola non fa parte del Regno Unito, ma è un territorio della Corona e ha il diritto di essere rappresent­ato e difeso da Londra. Dal canto suo, l’Eliseo ha notato che « la situazione è calma e speriamo che resti calma » .

Come detto, Bruxelles concorda con Parigi che le regole imposte dalle autorità di Jersey non sono legittime. Il portavoce Daniel Ferrie ha ricordato che l’accordo di partenaria­to tra il Regno Unito e l’Unione europea prevede una soluzione delle controvers­ie in due fasi: « La prima è di un dialogo in buona fede. Se questa fallisce, c’è la possibilit­à di un tribunale di arbitrato. In caso di nuovo fallimento, la parte ricorrente può decidere di sospendere l’applicazio­ne dell’intesa » .

Dietro alle tensioni di questi giorni si nascondono contrasti storici tra i due Paesi. Nel 1259, quando il re d’Inghilterr­a Enrico III dovette rinunciare ai propri diritti sul Ducato di Normandia, l’isola di Jersey diventò un territorio auto- gestito della Corona inglese. Più recentemen­te, come non notare che il nervosismo di oggi giunge mentre sia la Francia che la Gran Bretagna sono in periodi elettorali? Ieri si è votato nel Regno Unito, mentre le elezioni regionali francesi sono fissate per giugno.

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Il blocco dei pescherecc­i francesi al porto di Saint- Hélier
AP Protesta dopo Brexit. Il blocco dei pescherecc­i francesi al porto di Saint- Hélier

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