Fontana cresce del 20% e torna ai valori pre pandemia
Per il leader mondiale della bulloneria target 2021 a 850 milioni di ricavi Giuseppe Fontana: « Pronti ad affrontare la nuova sfida dell’auto elettrica »
La produzione Fontana.
Il leader mondiale nei sistemi di fissaggio
Le fabbriche dell’auto che si fermano. E poi l’impennata dei prezzi dei materiali, problema che si innesta su quello della loro scarsità. Non certo lo scenario ideale per Fontana Gruppo, leader mondiale nei sistemi di fissaggio, multinazionale brianzola che nel mondo dell’automotive allargato sviluppa i due terzi dei propri ricavi. Scesi di oltre il 20% a 700 milioni lo scorso anno ma ora in decisa risalita, nonostante tutto.
« Il budget - spiega il Ceo Giuseppe Fontana - prevede di chiudere attorno a quota 850 milioni, a pochi punti percentuali dai livelli 2019. Certo il quadro resta complesso, con i problemi dell’auto e delle forniture a imporci continui stop and go nella pianificazione » . Il mercato resta comunque orientato positivamente e rispetto al 2020 Fontana ipotizza una crescita dei volumi nell’ordine del 20%. Più incerto è prevedere invece l’andamento dei margini, tenendo conto dell’impennata dei prezzi dell’acciaio, elemento chiave per chi come Fontana produce ogni anno 12 miliardi di pezzi, assorbendo 250mila tonnellate di materiale.
« Le nuove offerte sono chiaramente a prezzi rivisti - spiega Fontana - ma nel mondo dell’auto le trattative sono complesse, spesso si tratta di intervenire su contratti pluriennali, della durata anche di sette- dieci anni. In alcuni casi la revisione dei listini è automatica ma più spesso è affidata ad una contrattazione, che in questo momento
LA DIVERSIFICAZIONE certamente non è agevole » .
Settore sfidante, quello in cui opera il gruppo, 4.000 addetti e 16 siti produttivi nel mondo, alle prese come molti componentisti non solo con il tema delle materie prime ma anche con l’impatto delle nuove motorizzazioni, svolta che sta rapidamente cambiando il volto del settore. « L’alleggerimento dei pesi è una nostra priorità da anni - aggiunge Fontana - e la nostra ricerca continua a lavorare in quella direzione, proseguendo nell’allargamento del nostro portafoglio di brevetti, già arrivati a quota 145. Ad ogni modo, nelle analisi che abbiamo fatto, la propulsione elettrica riduce solo in minima parte l’esigenza di avere bulloni e sistemi di serraggio: il loro numero per ciascun autoveicolo si ridurrà ma non in modo significativo mentre nel caso dell’ibrido la domanda addirittura aumenta » . Il gruppo è comunque impegnato da tempo per diversificare i propri mercati di sbocco, puntando ad esempio sul settore delle infrastrutture.
Tra le commesse significative, da segnalare quella in Spagna, per fornire la bulloneria strutturale del nuovo stadio Santiago Bernabeu di Madrid, viti e bulloni forniti da Fast Trade, la business unit dedicata alla commercializzazione e distribuzione di fasteners nel mercato Emea di Fontana, che oggi vale il 20% dei ricavi per questa area geografica.
Altro “colpo” recente, rilevante in termini di certificazione tecnologica, è la commessa conquistata con la Nasa dalla controllata Usa Saturn Fasteners per fornire gli elementi di fissaggio per il veicolo orbitale, il veicolo di atterraggio e per il Mars Perseverance, lander atterrato lo scorso 18 febbraio su Marte.
« Sono commesse importanti che testimoniano la bontà del nostro percorso di allargamento dell’attività. E per fare questo - aggiunge Fontana - anche l’attività di ricerca si adegua con nuove figure professionali, non solo legate alla meccanica ma competenti ad esempio nell’area digitale » .