Export, al via il piano da 605 milioni 120 alle fiere, 80 ai voucher per le Pmi
Ripartiti i fondi ( 151,4 milioni annui fino al 2024) che saranno gestiti da Ice Ottanta milioni anche alle iniziative per diffondere l’uso dell’e- commerce
Atteso ormai già da diversi mesi, il decreto sui fondi del piano straordinario per il made in Italy arriva al traguardo. Il provvedimento del ministero per gli Affari esteri, d’intesa con il ministro dello Sviluppo economico e con il ministro delle Politiche agricole, ripartisce i 605,6 milioni per il triennio 2021- 2024 ( 151,4 milioni annui) da assegnare all’Ice, agenzia per il commercio estero, per l’attuazione del piano. Dopo alcune modifiche chieste dalle Regioni nella seduta del 7 aprile, il testo è stato riformulato ed è ora pronto per il via libera della Conferenza Stato- Regioni. Il ministero degli Affari esteri sottolinea « l’urgenza, in considerazione del carattere prioritario della promozione della domanda estera nell’ambito delle iniziative per il superamento degli effetti negativi sull’economia causati dalla diffusione del Covid- 19 » .
Il decreto distribuisce i fondi per linee di azione, con la stessa intensità per ognuno dei quattro anni del piano. L’intervento più rilevante riguarderà la realizzazione di iniziative promozionali per l’acquisizione e la fidelizzazione della domanda dei mercati esteri, con 32 milioni annui fino al 2024.
Poco meno, 30 milioni annui, sono destinati alle principali manifestazioni fieristiche italiane di valenza internazionale. Venti milioni all’anno vanno al rafforzamento organizzativo delle startup e delle micro, piccole e medie imprese, anche mediante erogazione di contributi a fondo perduto in forma di voucher. Lo stesso importo è destinato a supportare l’utilizzo dell’e- commerce da parte delle Pmi. Quindici milioni annui sono assegnati ad accordi con la grande distribuzione per aumentare le quote di mercato in alcuni paesi prioritari per il made in Italy.
Dieci milioni all’anno serviranno a finanziare iniziative per la formazione e informazione sulle opportunità offerte dai mercati esteri alle imprese, in particolare piccole e medie. Altri 10 milioni sono indirizzati dal 2021 al 2024 alla realizzazione di campagne di promozione strategica per i prodotti agroalimentari sottoposti ad aumento di dazi e per il contrasto al fenomeno dell’“italian sounding”. Otto milioni annui supporteranno la valorizzazione di produzioni di eccellenza, in particolare nella filiera agroalimentare, e la tutela all’estero dei marchi e delle certificazioni di qualità e di origine delle imprese e dei prodotti. Sedici milioni distribuiti nei quattro anni riguardano invece le politiche di attrazione degli investimenti esteri e 9,6 milioni nello stesso periodo dovranno supportare le micro e Pmi per la partecipazione ai bandi europei e internazionali.
Una voce extra, pari a 1,7 milioni per il 2021 e 1,2 milioni per il 2022, riguarda il finanziamento delle camere di commercio all’estero.
Allo sblocco del decreto in Conferenza Stato- Regioni seguirà la convenzione tra il ministero degli Esteri e l’Ice per la strutturazione delle singole linee di intervento. La tabella delle risorse non è tuttavia blindata. In caso di emergenze legate all’evoluzione del commercio internazionale, o anche alle ripercussioni legate alla pandemia, la ripartizione potrà essere modificata fino al 30% dell’importo annuo di ciascuna linea di azione.
Nel frattempo, per il settore fieristico, giungono aggiornamenti positivi da Bruxelles. La Commissione europea ha autorizzato l’incremento del budget da dedicare alla misura del ristoro dei costi fissi delle fiere e dei soggetti organizzatori danneggiati dalle restrizioni imposte per l’emergenza Covid. Il « decreto sostegni » ha portato la dote da 63 a 213 milioni.