La mutazione genetica del mercato dell’auto: sharing e sostenibilità
Le nuove modalità di uso oggi possono convenire anche agli utenti privati
Un tempo era normale che in una famiglia ci fossero due o più autovetture di proprietà. Oggi, con una varietà di strumenti a disposizione, l’auto di casa è una, a volte nemmeno quella. È in aumento il numero di automobilisti che scelgono di rinunciare all’acquisto avvicinandosi alle nuove e diverse forme di condivisione: dal car sharing al noleggio a breve, a medio e lungo termine, dal leasing a nuove forme di membership. Un settore che nel 2019, prima degli effetti del Covid, ha prodotto oltre 7 miliardi di fatturato, con una flotta di 1,2 milioni di veicoli ( tutti Euro 6, a fronte di un parco auto nazionale molto datato) e 517mila veicoli immatricolati( pari al 25% del totale). Una tendenza solo rallentata dall’emergenza sanitaria legata al Covid- 19 ( e solo per il noleggio a breve termine), ma che è destinata a crescere e ad essere approfondita nei prossimi mesi, anche con nuove iniziative.
Se ne è parlato ieri nella tavola rotonda organizzata da Radio 24 per riflettere - insieme alle istituzioni e ai partner - sulla situazione reale e futura del settore. Fra gli ospiti, l’intervento del viceministro alle infrastrutture e alla mobilità sostenibili Alessandro Morelli, che ha richiamato la necessità di una transizione energetica che sia caratterizzata dai giusti tempi, da equilibrio e buon senso. Centrale è anche il tema della fiscalità applicata al settore, oggi molto penalizzante. L’auto è la seonda spesa per importanza ( dopo la casa) in una famiglia, ha ricordato Massimiliano Archiapatti, presidente di Aniasa: « Molti però non guardano oltre al costo e allo sconto iniziali, dimenticando i costi accessori, dalla manutenzione all’assicurazione, necessari a calcolare il costo effettivo della proprietà » . Una delle evoluzioni più evidenti in corso è il fatto che strumenti come il noleggio oggi possono convenire anche ai privati, ha detto Antonio Stanisci, commercial & marketing director di Ald Automotive: « Esistono anche formule in cui c’è un canone minimo e si paga solo per i chilometri fatti, a misura di chi muove l’auto solo nei week end » .
Un altro cambio di paradigma è quello che vede le auto elettriche essere, per sempre, a zero emissioni: « Per la prima volta c’è la certezza che non uscirà un modello nuovo con prestazioni migliori, destinato a spiazzare i precedenti » , sottolinea Alberto Viano, amministratore delegato Leaseplan. Una rivoluzione che riguarderà anche le autofficine, con la richiesta di nuove competenze: « Oggi gli ITS diplomano giovani preparati e indispensabili a un settore come quello delle riparazioni, che deve puntare anche sulla crescita dimensionale » , aggiunge Gianmarco Giorda, direttore generale di Anfia.