Selta, l’allarme sulla vendita arriva al Mise
Il viceministro Todde riceve i sindacati dell’azienda sottoposta al golden power
Si avvicina il closing dell’operazione di vendita di Selta, storica azienda delle Tlc con sede a Milano e basata a Cadeo ( Pc) e sale l’allarme dei sindacati sul dossier ieri all’attenzione del Mise e del viceministro Alessandra Todde, che ha tenuto un incontro via web con le stesse organizzazioni, i tre commissari ( l’azienda è in amministrazione straordinaria da metà 2019) e i rappresentanti delle Regioni coinvolte ( Emilia- Romagna, ma anche Lazio, Abruzzo e Campania).
Caso molto particolare quello della Selta, con fatturato di 24 milioni di euro, 170 dipendenti e che per la sua attività anche in ambito cybersecurity e con il ministero della Difesa rientra nella disciplina “golden power”, riservata alle aziende strategiche.
Al confronto finale per l’acquisto sono giunte la Digital Platforms Spa e una cordata formata da Psc e Next. Come ammesso dagli stessi commissari nella istanza di autorizzazione alla vendita inviata al Mise il 16 aprile scorso, entrambe le proposte hanno presentato pro e contro. Alla fine i commissari hanno optato per Digital Platforms che ha offerto 6,6 milioni. Lo hanno fatto segnalando però alcune criticità nel documento inviato al Mise – che nel frattempo ha provvisoriamente aggiudicato l’azienda in attesa della presidenza del Consiglio – ma anche ( e forse di più) nella notifica ai sensi del Golden Power, inoltrata lo scorso 28 aprile alla Presidenza del Consiglio e ora in attesa di risposta.
In questo documento viene spiegato che Digital Platforms è una società per azioni di recente costituzione ( 2016), con capitale sociale pari a 2.255.000 euro, detenuto interamente dalla società di diritto lussemburghese La Cambre SCA SICAV RAIF. E sempre in quel documento si rileva l’assenza di dipendenti, la mancanza di merito creditizio e l’assoggettamento dell'intero
Il Mise ha aggiudicato provvisoriamente alla Digital Platforms l’azienda in amministrazione straordinaria
pacchetto azionario a pegno, in favore di RiverRock Italian Hybrid Capital Fund. « Abbiamo espresso dubbi – spiega Vincenzo D’Alò, segretario nazionale Fim Cisl – ai commissari e al ministro. Vorremmo solo che fosse fatta piena luce su questa società visto che nei documenti sono segnalate criticità » . Anche Vincenzo Colla, assessore allo Sviluppo economico dell’Emilia- Romagna, parla di richiesta di approfondimenti avanzata al Ministero: « Io non metto in discussione l’azienda. Però stiamo parlando di una società sotto il controllo di una Sicav lussemburghese. A questo punto vorrei capire meglio la reputazione del soggetto e i progetti a tutela di investimenti e occupazione. Del resto – aggiunge Colla – se Selta è un’azienda strategica gli approfondimenti servono » .