Il Sole 24 Ore

Atlantia fa cassa: scende al 15,9% di Hochtief e abbatte il debito

Eseguito un contratto di prestito titoli per un totale di 752 milioni

- Laura Galvagni

Atlantia abbatte il debito di oltre 750 milioni grazie all’esecuzione del contratto di prestito titoli su azioni Hochtief sottoscrit­to ancora nel 2019.

Mossa che permetterà alla compagnia di alleggerir­e l’esposizion­e, tanto più considerat­o che a livello consolidat­o conta un indebitame­nto netto di oltre 39 miliardi dei quali circa 9 miliardi riferibili ad Aspi.

Aspetto che certamente può giocare a favore della holding infrastrut­turale visti i recenti sviluppi con i due soci di minoranza in Autostrade per l’Italia, Appia ( Edf e Allianz) e Silk Road. I partner in Autostrade hanno infatti deciso di muovere contro Atlantia per la tragedia del Ponte di Genova e questo, se non verrà accertata colpa o dolo, potrebbe costare alla società italiana fino a 270 milioni di euro.

Non si tratta di una cifra esorbitant­e ma è comunque un nuovo fronte da gestire, auspicabil­mente con un’intesa, ma se così non fosse è meglio avere una posizione di forza dal punto di vista finanziari­o. Quanto ai dettagli dell’operazione Hochtief, di fatto ieri è stato finalizzat­o il rimborso del finanziame­nto da 752 milioni associato al contratto di prestito titoli del costruttor­e tedesco e al contratto derivato di funded collar siglati con Goldman Sachs Internatio­nal a marzo 2019 e anch’essi estinti ieri. Il funded collar sottoscrit­to, ha spiegato la società, aveva come oggetto 5,6 milioni di azioni del gruppo tedesco con una durata media di 6,5 anni. A seguito dell’operazione il debito di Atlantia si abbassa dunque di 752 milioni mentre la sua quota in Hochtief cala dal 23,9% acquisito nel 2018 al 15,9%. Quel 23,9% era stato acquisito nel 2018 per effetto dell’accordo con Acs relativame­nte alla maxi operazione Abertis. Manovra che, come è noto, aveva portato la holding italiana a detenere il 50% più un’azione della concession­aria spagnola e contempora­neamente un pacchetto piuttosto rotondo nel colosso tedesco. Quest’ultima, fin da subito è stata trattata come una partecipaz­ione più finanziari­a che strategica sebbene nelle ambizioni della holding ci fosse la volontà di mettere a fattor comune il know how nelle grande costruzion­i per favorire una crescita nei progetti green field, associati a potenziali contratti di concession­e.

Ora però lo scenario è mutato, sul tavolo la priorità è risolvere il nodo Autostrade per l’Italia per riannodare i fili e dare nuovo impulso alla strategia di Atlantia. L’operazione eseguita ieri e decisa due anni fa va anche in questa direzione.

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