Anima aumenta l’utile e affila le armi per il risiko di settore
Anima chiude il primo trimestre 2021 con risultati in crescita, masse gestite record e guarda con fiducia al resto dell’anno, convinta di poter giocare un ruolo attivo nel riassetto dell’industria del risparmio gestito italiana. Fra gennaio e marzo l’utile netto si è attestato a 57,7 milioni di euro, in crescita del 50% rispetto allo stesso periodo del 2020 e a fine trimestre il patrimonio in gestione ha raggiunto il massimo storico a 195,3 miliardi. Sono però i dati più recenti sulla raccolta ( compresi quelli di aprile) ad alimentare ottimismo: « Abbiamo visto segnali importanti di inversione di tendenza sulla componente retail che negli ultimi tempi è stata il nostro tallone d’Achille » , ha detto a Il Sole 24 Ore l’amministratore delegato, Alessandro Melzi d’Eril, riconoscendo che i risultati ottenuti con due partner distributivi storici come Banco Bpm e Mps « vanno nella direzione giusta » . Ed è proprio su questo fronte che Anima intende premere l’acceleratore nei mesi a venire, anche attraverso crescita per linee esterne. « Il bond da 300 milioni collocato a metà aprile - ha spiegato Melzi d’Eril - ha contribuito ad aumentare la nostra flessibilità finanziaria e ora abbiamo in cassa circa 400 milioni che ci permettono di cogliere le eventuali occasioni che dovessero presentarsi anche a breve » . Lo scopo principale è secondo l’a. d. rafforzare Anima dove è più debole, cioè nell’area retail attraverso il canale di distribuzione bancaria: non grandi operazioni come quella legata ad Arca - che resta un target, anche se non nell’immediato - ma piccole acquisizioni mirate. La sensazione è che stavolta l’obiettivo potrebbe essere davvero vicino.